Sicilia, rischio di un miliardo per il bilancio della Regione Live Sicilia

La parifica del bilancio agita la Regione, allarme da un miliardo

A dicembre la Corte dei conti potrebbe chiedere di rientrare

PALERMO – Il rischio è quello di dovere approvare una manovra lacrime e sangue per recuperare un miliardo di euro. prima grana economica per il nuovo presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Il governatore, secondo quanto racconta oggi il ‘Giornale di Sicilia’, si è visto recapitare sul tavolo un dossier nel quale vengono segnati con la penna rossa quelli che, secondo i magistrati della Corte dei conti, sarebbero degli errori nella predisposizione del bilancio regionale 2020.

Dead line fissata a dicembre con il giudizio sui conti

La dead line è fissata per dicembre, quando le sezioni riunite della Corte dei conti si esprimeranno sulla parifica del bilancio predisposto dal precedente governo. Se il giudizio finale dovesse essere negativo, per il nuovo esecutivo, che non ha ancora un assessore all’Economia a causa delle lungaggini dovute agli errori nei verbali degli scrutini, scatterebbe la corsa ai tagli nella predisposizione dei nuovi documenti contabili.

Un miliardo e cento milioni da trovare

Due i problemi principali evidenziati nelle contestazioni inviate a Palazzo d’Orleans: la spalmatura decennale (invece che triennale) del maxi disavanzo della Regione e il finanziamento delle autolinee pubbliche e private in forza di una legge poi dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. Il totale di queste, e altre contestazioni minori, ammonta a un miliardo e cento milioni di euro.

Disavanzo, la croce della Regione

Il primo nodo riguarda oltre 850 milioni ed è squisitamente tecnico: la rata di disavanzo da coprire al momento della predisposizione del bilancio incriminato era di 1,3 miliardi ma il governo regionale accantonò solo 461 milioni in virtù di un accordo con lo Stato che sarebbe arrivato solo nel 2021. Secondo i giudici contabili, quindi, il bilancio fu messo a punto quando ancora la legge in vigore prevedeva la copertura del disavanzo in tre e non in dieci rate. Quel piano di rientro decennale, in sintesi, non avrebbe potuto essere messo in atto con gli esercizi 2019 e 2010, ma soltanto nel 2021. La Regione a questo punto ha tempo fino a metà novembre per inviare le proprie controdeduzioni, a dicembre ci sarà l’udienza finale.


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