La notizia clamorosa – clamoroso a Marassi – è che adesso il Palermo può sperare, dopo essere sceso all’inferno e risalito per portare a casa una vittoria su cui nessuno avrebbe scommesso il bottone di una giacca di Zamparini.
La notizia è che, nella notte rosanero, drappeggiata di lacrime sportive, di accidenti e di maledizioni, è nato un bambinello che somiglia davvero alla speranza. E ci voleva la pasta del Capitano – l’impasto di ‘Genio’ Corini – uno che allenava già in campo, spostando tutti come pupetti del Subbuteo. Ci voleva il Capitano coraggioso per invertire una rotta che procedeva dritta, inesorabilmente, verso l’abisso.
Eugenio è fatto così. Non ha tirato mai indietro né la gamba né il cuore. Ricordate quel derby, quando Agliardi, in porta per il Palermo, combinò un orrendo pasticcio, spalancando il gol al Catania? Ricorderete che fu lui – ‘Genio’ – a segnare un rigore poco dopo e infilarsi in una rincorsa matta e felicissima, per andare ad abbracciare il compagno che ancora piangeva, asciugandosi i lacrimoni con i guanti? Sono eroismi che rimangono nello sguardo di un tifoso – la cavalcata di Berti per un insperato pareggio, l’ultimo gol di Tanino Vasari – e che ci spingono a dire: c’è altro come il pallone?
Anche stavolta, gli dei erano contrari. Un Palermo non osceno stava perdendo senza meritarlo e il suo allenatore, in panca, pareva un cavallo imbizzarrito. Correva, scalciava, prendeva a pacche sul braccio il team manager Alessio Cracolici. Deve essere stato quel fluido da tarantolati a posarsi magicamente sul garretto di giocatori ronzini che si sono trasformati in purosangue, ribaltando una partita e un destino.
Ed è quasi tutto merito del Capitano-allenatore: non solo ha ricostruito una certa semplicità tattica, allontanandosi dalle presuntuose fumosità di De Zerbi. Ha dato un’anima a qualcosa che era appena un impasto informe di rassegnazione.
Possiamo sperare, ecco la buona novella che arriva dalle brume genovesi. I soldi non sono tutto, caro Zampa. Sul campo vince ancora – nel romanticissimo calcio – il cuore degli uomini veri, come il ‘Genio’. Dai, presidente, esoneralo.