La protesta dei residenti| contro la pompa di benzina - Live Sicilia

La protesta dei residenti| contro la pompa di benzina

L'area interessata di via Ernesto Basile

Sono ventisei le famiglie coinvolte tra i civici 202 e 204 di via Ernesto Basile, dove si è recata stamattina una ditta di costruzione edile per iniziare l'edificazione di un distributore di carburante. I residenti presenteranno esposto alla Procura.

PALERMO – Clima infuocato in via Ernesto Basile, nonostante la giornata di metà marzo. Un gruppo di residenti ha presidiato la zona compresa tra i civici 202 e 204 per opporsi alla costruzione di un distributore di benzina a ridosso delle loro abitazioni. Ventisei le famiglie coinvolte. I cittadini hanno occupato il suolo con le loro automobili per impedire l’avvio delle trivellazioni. La costruzione dell’impianto comporterebbe la costruzione di una pensilina, delle cisterne e del distributore, attraverso l’abbattimento di un’area verde comprendente 18 alberi.

I residenti tengono a precisare che nei condomini abitano persone con gravi disabilità che necessitano del supporto dei servizi sanitari, motivo per cui diverrebbe difficile il normale svolgimento del trasporto. Una settimana fa una ditta di costruzioni edili ha iniziato a transennare la zona, presentandosi nuovamente questa mattina per iniziare i lavori. I residenti sono riusciti a fermare l’inizio delle operazioni chiamando gli agenti della polizia e i vigili urbani, ma hanno già fatto richiesta alla Questura per presidiare la zona dalla giornata di giovedì a sabato.

Domenico Di Giovanna, residente della zona, sostiene che non è possibile costruire impianti a meno di 150 metri dalle abitazioni: “Noi sappiamo che per normativa europea – afferma Di Giovanna – non si possono costruire distributori di benzina senza Gpl e che per questo la distanza minima dalle abitazioni deve essere di 150 metri, cosa non possibile visti i ridotti spazi a disposizione. Inoltre c’è un evidente problema di viabilità. La costruzione del distributore comporterebbe l’innalzamento di un muro di contenimento di cinque metri che darebbe vita ad un vero e proprio ghetto”.

L’avvocato Davide Maniscalco fa sapere che il progetto in questione è autorizzato con un’istanza del 2007 e gode di tutte le licenze assessoriali, urbanistiche e doganali necessarie. “Dovremmo concludere le delimitazioni dell’aria di cantiere ma i residenti si oppongono adducendo motivazioni condivisibili ma non in linea con quanto previsto”. L’avvocato rende noto che nel pomeriggio invierà al collega della controparte, Rodolfo Calandra, la documentazione che attesta la legittimità delle autorizzazioni. L’assessore allo Sviluppo e alle Attività Produttive, Marco di Marco, ha confermato che sussiste un’autorizzazione di quattro anni fa e che i lavori sono legittimati dai vigili del fuoco e dalla Regione. Sul posto si è recato anche Silvio Moncada, presidente della Quarta Circoscrizione: “Probabilmente – sostiene Moncada – queste autorizzazioni risalgono ad un periodo in cui le normative erano differenti”.

“E’ incomprensibile – scrive in un comunicato – come sia stato possibile autorizzare la costruzione dell’impianto proprio davanti le loro abitazioni, senza garantire gli standard minimi di sicurezza per i cittadini e per gli automobilisti, visto che l’impianto dovrebbe sorgere in un’arteria super trafficata come via Ernesto Basile”. Il presidente Moncada ha già chiesto al Comune la sospensione delle autorizzazioni in autotutela per fare chiarezza sulla vicenda. I cittadini hanno intanto presentato un esposto che domattina depositeranno in Procura e hanno manifestato l’intenzione di opporsi con tutte le loro forze alla costruzione dell’impianto e di non essere disposti scendere a compromessi.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI