La Provincia batte cassa| "Vendo quote di Punta Raisi" - Live Sicilia

La Provincia batte cassa| “Vendo quote di Punta Raisi”

Il commissario della Provincia di palermo Domenico Tucci

"Abbiamo sbloccato lo svincolo Irosa e i lavori a Piano Battaglia. Ho tagliato le spese del cerimoniale di oltre 200mila euro".

il commissario tucci
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PALERMO – Interventi su scuole e strade, lo sblocco dei lavori dello svincolo Irosa e del progetto di riqualificazione di Piano Battaglia, ma anche una lotta senza quartiere a chi non paga gli oneri per i passi carrabili. Domenico Tucci, già generale dei carabinieri e oggi alla guida della Provincia di Palermo, è un fiume in piena. Nel suo studio di Palazzo Comitini, in cui è arrivato più di un anno fa, tenta una missione “impossibile”: portare avanti (almeno fino al 31 ottobre) un ente ormai destinato a scomparire per far posto ai Consorzi, senza nuove risorse statali e regionali ma con l’incombenza di dover garantire i servizi come quello idrico.

“Ho disposto che tutti i ribassi d’asta vadano in uno speciale capitolo per finanziarie interventi su scuole e strade”, dice il commissario mentre analizza la montagna di carte che c’è sulla sua scrivania. Certo, la situazione è migliore nel capoluogo di Regione che altrove: gli stipendi dei dipendenti vengono regolarmente pagati, i conti pian piano tornano in ordine, ma non mancano i problemi quotidiani. La patata più bollente è quella dell’Ato idrico, dopo il fallimento di Aps e della trattativa con Onda Energia. Su 52 comuni interessati, una decina sono rientrati in possesso delle reti mentre gli altri dovranno attrezzarsi in breve nell’attesa che la Regione vari la riforma del settore; l’incognita però è per i dipendenti, il cui futuro è ancora in bilico.“Io sono un uomo di parola – spiega Tucci – e sto garantendo 204 lavoratori. Non posso aumentare la tariffa, incontrerò però i sindacati per recuperare qualcosa grazie alle economie di scala oppure mi troverò costretto a chiedere aiuto ai comuni”.

Tagliato tutto il tagliabile (il contributo al Biondo è ancora in bilico e le spese di rappresentanza sono passate da 250mila euro ad appena 2mila euro) e in assenza di trasferimenti, il generale ha dato il via a un’operazione di rastrellamento delle risorse. Non solo i ribassi d’asta delle gare che adesso confluiscono in un apposito capitolo di bilancio con cui finanziare nuovi interventi, ma anche quasi 500 lettere per incassare 214mila euro di passi carrabili sulle strade provinciali non pagati dal 2013 a oggi e di cui ora Palazzo Comitini chiede conto ai titolari.

“Abbiamo fatto lavori per centinaia di migliaia di euro che non sono risolutivi ma consentono la percorribilità delle strade con delle limitazioni di velocità o di corsia – spiega Tucci – abbiamo speso 50mila euro per la segnaletica verticale, 50mila per l’asfalto a freddo, stiamo anche acquistando un Bobcat per pulire gli scoli e far defluire le acque evitando le frane. Abbiamo trovato 100mila euro per far ripartire i lavori dello svincolo Irosa, che erano fermi e valgono 4 milioni, e per evitare di perdere i finanziamenti europei per Piano Battaglia: aspettiamo l’Urega per poter indire la gara e rendicontare tutto entro il 2015”. Sono sette i progetti approvati per la manutenzione delle strade provinciali, per un totale di 700mila euro, mentre altri tre sono stati redatti per 228mila; 2,8 i milioni per la Strada Provinciale 1 di Montelepre.

“Vado avanti col buon senso del buon padre di famiglia, sulle scuole facciamo gli interventi minimali per garantire la sicurezza e utilizziamo i ribassi d’asta per assicurare i servizi”, continua il generale che nel suo ufficio non ha trovato nemmeno il crocifisso e la foto del Capo dello Stato che ha quindi portato da casa. E buone notizie sono in arrivo anche per la passerella di Romagnolo, costata 1,2 milioni di euro e ancora chiusa (oltre che vandalizzata) e che adesso dovrebbe passare alla Regione e poi al Comune: la Provincia garantirà la sorveglianza per evitare altri danneggiamenti, in attesa di restituirla all’assessorato regionale al Territorio. “E sull’aeroporto – conclude il commissario – siamo disponibili a vendere le nostre quote, sempre che rientriamo quantomeno nelle spese per le varie ricapitalizzazioni”.


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