La Rap approva il bilancio 2016| "Recepita la direttiva del sindaco" - Live Sicilia

La Rap approva il bilancio 2016| “Recepita la direttiva del sindaco”

Norata: "Chiudiamo in positivo, siamo al lavoro sul 2017".

PALERMO – La Rap fa un passo in avanti verso la normalità: la partecipata del comune di Palermo che si occupa di igiene ambientale, infatti, ha chiuso il proprio bilancio del 2016 con un risultato positivo. Un obiettivo che non dovrebbe sorprendere più di tanto, visto che siamo quasi a fine 2018, ma che per l’azienda di piazzetta Cairoli ha un significato ben preciso.

La società infatti è stata, tra il 2017 e il 2018, per quasi nove mesi senza consiglio di amministrazione e soprattutto non è riuscita ad approvare un bilancio che, in linea teorica, si sarebbe dovuto chiudere quantomeno l’anno scorso. Una situazione anomala e sottolineata a più riprese dagli uffici comunali, aggravata dalla direttiva del sindaco Orlando che chiedeva di stralciare crediti per 5,8 milioni di euro.

“L’assemblea è stata convocata per lunedì per l’approvazione del bilancio del 2016 – dice a Livesicilia l’amministratore di Rap, Giuseppe Norata – Un risultato positivo e siamo già al lavoro sul 2017”. Ma la notizia più importante è che la Rap ha recepito e applicato la direttiva del sindaco, che imponeva all’azienda lo stralcio dei crediti contestati.

“In realtà non abbiamo stralciato nulla, abbiamo raggiunto un accordo per l’uso del fondo accantonato e sulle imposte secondo le norme del Codice Civile – spiega Norata – recependo la direttiva del sindaco Orlando. Una scelta doverosa, nei confronti del nostro socio unico, di cui abbiamo recepito le indicazioni: con il consolidato il Comune e la Rap, così come le altre aziende, sono legati dallo stesso destino”.

Un’operazione contabile importante per la Rap e per il bilancio del Comune, ma tutto sommato fattibile visto che i disallineamenti ammontavano a meno di sei milioni di euro: diverso il discorso per l’Amat su cui gravano disallineamenti per 30 milioni, oltre ai soldi che Palazzo delle Aquile chiede indietro alla sua azienda.


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