Hanno bloccato la città. E sono arrabbiati. Nel giorno della grande mobilitazione studentesca per il voto alla Camera del ddl Gelmini sull’università, a Palermo ci si mettono anche i tassisti. Sono arrivati da tutte le province in decine, coi loro taxi in rappresentanza dei circa 1.600 che lavorano in tutta la Sicilia. Hanno manifestato nel capoluogo dell’Isola per chiedere il pagamento dei contributi arretrati attesi dal 2005, in totale circa 5 milioni di euro. Per questo sono scesi in piazza e hanno congestionato il traffico prima di piazza Indipendenza e poi di piazza del Parlamento, parcheggiando le auto su entrambi i lati delle strade della zona di palazzo dei Normanni, creando strettoie che hanno notevolmente rallentato il traffico, già appesantito appunto dalle proteste degli studenti e degli universitari.
I tassisti danno la colpa ai deputati regionali, minacciano di strappare le tessere elettorali e di farle strappare alle loro famiglie. “Sì, signorì – dicono – perché solo questo valiamo per loro. Siamo numeri, numeri elettorali. Passate le elezioni si scordano di noi, non incentivano il turismo, negli ultimi anni c’è stato un calo del 30% nel nostro settore, la gente il taxi non lo prende. E a fronte del calo del 30% delle corse subiamo aumenti spropositati, a cominciare dalle polizze assicurative, aumentate del 110%. L’ultima volta abbiamo pagato poco più di 350 euro per 6 mesi, quest’anno pagheremo 837 euro, quasi 1700 l’anno”.