Le vie del Signore sono infinite. Le vie della giustizia pure, nel senso che non finiscono mai. Ci vuole pazienza, certo. Lo sappiamo, lo leggiamo, lo apprendiamo dalla tv. I meccanismi giudiziari sono farraginosi. L’accertamento della verità è complesso. La strada che porta alla corretta mercede, alla ricompensa delle vittime, è lastricata di ottime intenzioni che spesso incespicano sui viottoli dei mali passi… Tuttavia, la sensazione netta è che nel caso che stiamo per narrare si sia un tantino andati oltre. L’agenzia nuda e cruda la racconta così.
La sentenza è arrivata dopo ben trentasei anni. Così lo Stato dovrà risarcire con la somma di 31.500 euro un novantasettenne di Raffadali, per eccessiva durata del procedimento giudiziario. Nel 1935 l’uomo era stato chiamato alle armi ed inviato in guerra in Somalia. Nei primi anni Settanta ricorreva alla Corte dei conti per ottenere il riconoscimento della causa di servizio per una patologia. Ma la sentenza e’ arrivata solo di recente. Da qui il risarcimento.
E meno male che il protagonista di questa vicenda ha la fibra dura. Altrimenti sarebbe finita in beffa come per la zia di chi scrive. Seguì la telenovela “Marron Glaces” per tutta la vita. Morì due giorni prima dell’ultima puntata.