PALERMO– Appuntamento con il Conservatorio Vincenzo Bellini al Teatro di Verdura di Palermo, per una serata con i classici di Nino Rota, Nicola Piovani ed Ennio Morricone. Protagonista della serata è l’Orchestra Sinfonica Giovanile del Conservatorio di Palermo, già presente nella stagione concertistica dell’Associazione Amici della Musica di Palermo per due concerti diretti da Nicola Piovani, che per l’occasione si propone come veicolo per un viaggio tutto all’insegna del cinema.
Si rinnova l’appuntamento con la quarta edizione del Premio Internazionale “Orgoglio Siciliano”, a Campofelice di Rocella, riconoscimento istituito dall’associazione cosmopolita “Sicilia in Europa” presieduta da Vincenzo Nicosia. L’organizzazione del premio è affidata al cantautore e corporate brand Baldo Brandi, la coorganizzazione e la comunicazione artistica è diretta dall’artista Elisa Martorana, appena tornata dagli U.S.A. dove ha presentato la sua mostra personale “Those of Bagheria after Baaria” presso l’ Italian Cultural Foundation di New York.
Una Pizia, visionaria, al tramonto e prossima alla morte, un Tiresia, consapevole e un po’ spietato, un Faccendiere da Cuma venditore dei responsi ma anche scellerato, le sacerdotesse, Edipo , Antigone e gli altri, declinati all’infinito….tutto questo è L’oracolo di Delfi, una ilarotragedia da Plutarco e dal Mito riletta nella drammaturgia di Sebastiano Tringali in scena nella Valle dei Templi di Agrigento. L’artista siciliana Miriam Palma, nelle vesti della Pizia, alterna sonorità mediterranea ai riti arcaici del cunto, Ernesto Lama, il faccendiere e una sorta di badante della Pizia, viene da Cuma – dall’antro della Sibilla, e non può che essere partenopeo nel dire e fare… la flemma del vecchio Tiresia interpretato da Sebastiano Tringali, il cieco Edipo che parla per musica ( la fisarmonica di Marcello Fiorini) e poi Giocasta, Antigone e la Sfinge attraverso una camaleontica Roberta Rossignoli e le vestali/sacerdotesse del Tempio di Apollo, Carlotta Bruni, Monica Camilloni e Rosa Merlino. Tutti ingredienti di una commedia, amara, in cui accanto ai temi del mito nasce la riflessione sulla menzogna, prodotta – comunicata e propagandata dal potere senza scrupoli, capace di asservire anche “l’oracolo” ai propri fini e di ridurre tutto alla rappresentazione e alla celebrazione del potente di turno.
Note argentine echeggiano a Gibellina. Attraverso autori come Borges, Alfonsina Storni, Astor Piazzola, che hanno reso il Tango un linguaggio alto ed internazionale, si cerca di catturare l’essenza di questa espressione che per il grande Discépolo è “un pensiero triste che si balla”, e per Borges è “un confuso ed irreale passato, un assurdo ricordo d’esser morto” e che Sabàto fa ballare per “inseguire pensieri cattivi sull’esistenza”. Tangaires è un gruppo musicale che basa la sua ricerca sulla rilettura del Tango Nuevo di Astor Piazzolla, nella quale all’interpretazione dei brani, così come amava eseguirli il Maestro argentino, si fondono arrangiamento e improvvisazione con i soli di Contrabbasso e Pianoforte e i suoi strumentisti dotano il concerto di Tangaires con la loro delicatezza interpretativa e la loro forma di vedere e sentire il Tango, sorretti nei brani cantati dalla voce straziante dell’anima popolare argentina.