PALERMO – Tanto lontane dal punto di vista geografico, ma vicinissime per la passione sportiva che le accomuna. Questa è la sfida Palermo-Juventus. La storia di questo match, fra i due lati opposti dello stivale, ci racconta di imprese rosanero, sia fra le mura amiche che in trasferta, e anche di delusioni cocenti. Da quando i rosa del presidente Zamparini sono infatti tornati nella massima serie, spesso l’arrivo in Sicilia, storico fortino bianconero, degli zebrati ha portato grandi soddisfazioni all’una o l’altra compagine.
Il film delle sfide appassionate tra siciliani e piemontesi parte dalla stagione 2004/2005. Al ‘Barbera’ arriva la corazzata allenata da Capello con i vari Trezeguet, Cannavaro e Thuram in rosa, mentre il Palermo, neopromossa da un anno con il trio Toni, Zauli, Brienza si affaccia all’Europa. Quel 5 Febbraio i tifosi rosa esplodono per un gol di Brienza che con un sinistro fatato mette la sfera alle spalle di Buffon.
L’anno seguente è tutta un’altra storia. La Juve batte i rosanero di Del Neri con un gol di Trezeguet ed una doppietta di Mutu. Due anni dopo, scontata la stagione-purgatorio in B i bianconeri tornano a Palermo nell’aprile del 2008 per la gara del girone di ritorno. In panchina i palermitani hanno Colantuono, richiamato da Zamparini dopo l’avvio deludente di stagione e sopratutto il 5-0 subito a Torino, che vuole riscatttarsi. Con un Amauri in versione mondiale l’impresa riesce. Doppietta dell’italo-brasiliano ed eurogol di Cassani, la Vecchia Signora di Ranieri esce sconfitta per 3-2.
Nel 2009 subentra Ballardini e i rosa conseguono un nuovo successo che entra nella storia. Al ‘Comunale’ Fabrizio Miccoli ed il georgiano Michelidze stendono in locali che avevano raggiunto il pareggio con il solito Del Piero, 2-1 il risultato finale. La tradizione favorevole agli isolani prosegue anche nel 2010 con il duo Cavani-Simplicio (Zenga come mister) che mandano in visibilio gli spettatori rosanero in casa.
Gol che rimane indelebile nella memoria è quello messo a segno dal ‘Romario del Salento’ il 28 febbraio del 2010. Un tiro a giro nella tana del lupo, da alcuni definito ‘telecomandato’, che si insacca alle spalle dell’incredulo Manninger per un nuovo 2-0 siciliano in Piemonte. Anche il 2011 è stagione di vacche magre per i bianconeri che perdono entrambi gli scontri con la formazione allenata da Delio Rossi (all’andata 3-1, ritorno 2-1).
Il 2012 porta invece in dote il riscatto della società di Corso Galileo Ferraris che allo ‘Juventus Stadium’ vince con un secco 3-0 mentre al ‘Barbera’ mette il definitivo tassello per il suo 28° scudetto con le reti di Bonucci e Quagliarella. Adesso la sfida di domenica in cui tornerà in panchina Antonio Conte, dopo la squalifica per scommessopoli, ed un nuovo capitolo della storia infinita. L’augurio è sempre quello, vinca il migliore.