La Sicilia e quella scarsa fedeltà | del consenso elettorale - Live Sicilia

La Sicilia e quella scarsa fedeltà | del consenso elettorale

L'analisi dei flussi elettorali in Sicilia

Già nel 2013 poco meno di un elettore su due aveva confermato l’opzione delle precedenti Politiche, per le recenti Europee appena il 40 per cento ha scelto lo stesso partito del febbraio 2013.

indagine demopolis
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PALERMO – Le elezioni europee hanno dimostrato l’estrema mobilità del voto dei siciliani, con un livello di fedeltà che si rivela sempre più basso rispetto alle precedenti tornate elettorali. È uno dai dati che emerge dall’analisi post elettorale condotta nell’Isola dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis.

Se già nel 2013 poco meno di un elettore su due aveva confermato l’opzione delle precedenti Politiche, il 25 maggio appena il 40% ha scelto lo stesso partito del febbraio 2013: il 57% dei siciliani ha votato alle Europee una lista differente o è rimasto a casa.

“Si rileva un grado di “infedeltà” ai partiti – afferma il direttore di Demopolis, Pietro Vento – decisamente superiore a quello, sia pur significativo, registrato a livello nazionale dal Barometro Politico Demopolis. La stabilità del consenso della Prima Repubblica e degli anni delle sfide tra Prodi e Berlusconi, quando cambiava idea da un’elezione all’altra circa un cittadino su dieci, è ormai solo un ricordo. E gli ultimi flussi elettorali lo confermano”.

In poco più di un anno in Sicilia, nonostante la minor affluenza, il Pd guadagna oltre 100 mila voti, il Movimento 5 Stelle ne perde quasi 400 mila. Grillo paga l’astensione in misura nettamente superiore alle altre liste, ma ottiene pur sempre il consenso di oltre il 26% dei siciliani: circa 5 punti oltre la media nazionale. Forza Italia, con il 21% nell’Isola, va meglio rispetto ad altre aree del Paese, ma resta pesante la fuga di consensi da parte di chi, in passato, aveva votato Berlusconi.

È ulteriormente cresciuto, il 25 maggio, anche il numero di siciliani che hanno scelto di restare a casa: quasi 2 milioni e mezzo di elettori si sono astenuti: è anche questo un dato senza alcun precedente. L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato la provenienza del consenso odierno al PD in Sicilia in base al voto espresso alle Politiche: su 100 elettori delle Europee, i due terzi avevano già votato il PD nel 2013. 5 su 100 avevano scelto il M5S, 7 il PDL, 16 Scelta Civica o l’UDC; 4 su 100 provengono da altri partiti. Significativa appare nell’Isola anche la convergenza nel PD dell’area di Articolo 4.

“Il Partito Democratico – spiega il direttore di Demopolis – ha dimostrato in Sicilia, come nel resto del Paese, di godere di un tasso di fedeltà molto superiore a tutte le altre liste, ma ha anche assorbito ampia parte dell’elettorato moderato e centrista, sottratto consensi a Grillo e, per la prima volta, anche a Berlusconi. Con un anomalo flusso diretto anche dal PDL al PD di Renzi. Il Premier – conclude Pietro Vento – ha rappresentato il fattore prevalente nel successo del Partito Democratico, riuscendo non solo a convincere gli indecisi, ma anche ad intercettare la fiducia di segmenti sociali storicamente lontani dal Centro Sinistra”.
Nota informativa
L’analisi post elettorale sul voto dei siciliani per le Europee è stata condotta dal 26 al 29 maggio 2014 dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione maggiorenne residente in Sicilia. Direzione della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologia cati-cawi di Marco E. Tabacchi. Metodologia ed approfondimenti su: www.demopolis.it


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