PALERMO – “Il mondo dopo la pandemia cambierà completamente e il rischio è di andare verso nuove forme di fascismo: l’unica alternativa è la sinistra che però anche in Sicilia deve cambiare puntando su educazione, diritti e ambiente, cioè quello che non fa Musumeci che si limita a qualche capriola. Cuffaro rifà la Dc? E’ intelligente, a sinistra serve un nuovo laboratorio che superi gli attuali partiti, anche Pd e M5s”. Parola di Giusto Catania, leader della sinistra palermitana che guarda al 2022: “A Palermo e alla Regione vinceremo se sapremo fare come Monteleone a Carini, cioè guardare al futuro, e lo stiamo facendo in città puntando su tram, mobilità sostenibile, riconversione ecologica dell’economia”.
In molte città italiane le proteste contro i provvedimenti del Governo sono sfociate in scontri violenti con le forze dell’ordine. Che effetto le ha fatto vedere quelle scene?
“Oggi viviamo una situazione drammatica che è in continua evoluzione, quando la pandemia sarà finita nulla sarà più come prima e la politica deve cambiare di pari passo rivedendo le sue priorità. Oggi vedo lo stesso rischio che abbiamo vissuto negli anni Venti del Novecento, quando il mondo usciva dalla Prima guerra mondiale e dalla Spagnola: in Europa prevalsero i fascismi e gli autoritarismi. Nel 2020 usciamo da una crisi economica devastante e lottiamo contro il Covid e anche stavolta corriamo lo stesso pericolo: in tutto il mondo l’emergenza concentra le decisioni nelle mani di pochi esautorando i Parlamenti, in Italia andiamo avanti a colpi di Dpcm e di ordinanze dei presidenti di Regione che ignorano i Comuni, le istituzioni più a contatto coi cittadini. Sono molto preoccupato”.
Vede lo stesso pericolo anche in Sicilia?
“Qui abbiamo un presidente che fa le capriole: un giorno dice una cosa e il giorno dopo l’esatto opposto solo per il gusto di dire una cosa, di fare propaganda, senza occuparsi dei veri problemi. La prima ondata del Covid ci ha colto di sorpresa, ma la seconda? Cosa abbiamo fatto in questi mesi per potenziare gli ospedali e assumere medici e infermieri o per rinforzare il trasporto pubblico? A Palermo assumeremo 100 autisti di autobus nel giro di qualche giorno, mentre il trasporto regionale va a picco”.
Più soldi alla sanità, quindi Mes?
“Più soldi pubblici alla sanità, qualunque essi siano. Da anni i governi di centrodestra e centrosinistra depotenziano la sanità pubblica dando tutto ai privati, anche nella tanto decantata Lombardia il sistema è andato in tilt quando si è trattato di salvare vite. Il modello neoliberisita ha fallito e la colpa mica è solo di Musumeci, perché anche il governo Crocetta ha fatto le stesse cose massacrando la sanità pubblica. Gli scontri di piazza mi preoccupano, ma confermano il rischio che a prevalere siano nuove forme di fascismo che nulla hanno a che fare con le giuste rivendicazioni dei cittadini”.
Qual è l’alternativa?
“Quella che Gramsci definiva il ‘Moderno Principe’, non intendendo una singola persona ma una soggettività collettiva. Oggi non solo in Sicilia ma nel mondo c’è uno spazio enorme per la sinistra, ma solo se saprà ripensarsi e reinventarsi partendo da tre temi: diritti, ambiente e educazione. Se non ci riusciamo, vinceranno i fascisti. E non parlo di massimi sistemi, ma di cose concrete che riguardano anche le piccole città”.
In che modo?
“Partiamo dai diritti, che oggi significa soprattutto diritto alla salute e alla vita. La sinistra deve anche mettere al centro il diritto al reddito, non connettendolo necessariamente col diritto al lavoro. Non possiamo accettare una selezione darwiniana, chi è più forte sopravvive e chi è più debole si arrangia, è contro i principi della nostra civiltà che vede Enea salvare il padre Anchise, per questo bisogna tornare a investire sulla sanità pubblica. Poi l’ambiente: basta con gas, petrolio e carbone, studi accreditati dimostrano che i territori inquinati sono quelli in cui ci si ammala di più, in cui il coronavirus fa più morti. In Sicilia abbiamo un Piano energetico obsoleto, siamo ancora ai gasdotti dalla Libia, Musumeci addirittura parla di termovalorizzatori mentre dovremmo discutere di solare ed eolico. Infine la scuola, che significa anche cultura: Papa Francesco giustamente parla di ‘cataclisma culturale’, di ‘catastrofe pedagogica’, abbiamo bambini che non andando a scuola socializzano meno, è una generazione che non avrà più il compagno di banco e questo creerà domani individui sempre più egosti in una società priva dei luoghi di socializzazione. In America, dopo la Seconda guerra mondiale, si chiamarono grandi pedagogisti per rimettere in piedi il Paese; in Sicilia Musumeci con la sua ordinanza ha chiuso le scuole, che coinvolgono 700 mila persone, e lasciato aperti i Bingo. Di che parliamo?”.
Quindi la sinistra cosa deve fare?
“Serve un laboratorio che elabori risposte non solo per il presente, ma anche per il futuro e così vinceremo nel 2022 e nel 2027. Non servono papocchi per vincere, servono idee. A Carini Giovì Monteleone era sostenuto solo da Pd e dalla Sinistra e ha vinto contro tutti. Perché aveva le idee chiare sul presente e sul futuro della sua città”.
Cuffaro sta rifacendo la Democrazia cristiana…
“Perché è intelligente. Lungi da me apprezzarlo, siamo arrivati fino alla Corte di giustizia europea per le cose che ho detto contro di lui. Ma Cuffaro ha capito che in questo scenario serve una soggettività solida, serve un’idea politica solida e lui sta ragionando su un impianto del passato, ma non credo sia sufficiente per ragionare sul futuro”.
Quindi voi rifate il Pci?
“Non dobbiamo scimmiottare Cuffaro, ma costruire qualcosa che riprenda il meglio della tradizione politica della sinistra italiana che governava il presente immaginando il futuro. Era una caratteristica del Partito comunista italiano eperfino la Dc lo faceva, pur con tutte le sue contraddizioni: era un partito in cui c’era Cuffaro ma anche Piersanti Mattarella, Andreotti ma anche Aldo Moro. Se ragioniamo solo sul presente, commettiamo un errore: in politica la miopia è cattiva consigliera”.
Vada per il laboratorio, ma con chi? Il Pd e il M5s?
“Qui parliamo di futuro: il Pd di oggi non è quello di cinque anni fa e neanche i grillini sono quelli di cinque anni fa, è in atto un’evoluzione dei partiti politici italiani. Non dimentichiamoci però che il Pd ha enormi responsabilità della situazione in cui ci troviamo oggi: hanno tagliato la sanità, schiantato la formazione professionale, non hanno investito sulla sostenibilità ambientale e in molti casi hanno privilegiato logiche clientelari. Ripeto, qui siamo al bivio tra fascismi e trasformazione e in questo contesto l’opzione moderata di Cuffaro è perdente. E questo è un ragionamento che nel mondo stanno facendo tanti intellettuali americani ed europei; i risultati delle elezioni Usa, nel mondo interconnesso di oggi, avranno conseguenze anche in Italia, perfino a livello locale. Non capirlo significa ignorare la realtà”.
Allora andiamo al locale, a Palermo per esempio…
“Vinceremo le elezioni del 2022 a Palermo se sapremo investire su diritti, ambiente ed educazione. Il che significa sostenere le battaglie degli artisti; difendere la cultura, il mondo dei cinema e dei teatri; tutelare la scuola; dare una prospettiva, e non l’elemosina, ai settori economici in crisi; completare le linee del tram; preferire la mobilità sostenibile alle automobili; migliorare la qualità dell’aria perché in questo modo si tutela la salute. Anche contro il virus”.
Anche con la Ztl?
“Ma veramente qualcuno crede che sospendere la Ztl serva a superare la crisi dell’economia? Ma qual è l’effetto della Zona a traffico limitato su un’economia travolta dalla pandemia? Qualcuno lo spieghi, perché altrimenti è solo propaganda, una scelta di distrazione di massa, magari utilizzata per coprire le incertezze del Governo Musumeci. Una cosa è certa in questo momento: la Ztl aiuta a respirare meglio e a limitare i danni ai polmoni, principali organi attaccati anche dal virus. Io spero di poter proporre l’abolizione definitiva della Ztl, non la sospensione temporanea, ma questo sarà possibile quando non sarà più utile, quando non ci saranno più automobili in centro storico, quando in via Roma passerà solo il tram. Il Centro storico era una camera a gas prima delle pedonalizzazioni e della Ztl”.
Quali misure state attuando sulla mobilità?
“Domani chiuderemo la procedura per il monopattino sharing; abbiamo predisposto gli atti per aprire il car sharing al mercato, cosi da avere più automobili da condividere; c’è in corso un avviso per dotare la città di 430 colonnine di ricarica elettrica; stiamo continuando la realizzazione della tanta vituperata pista ciclabile fino a via Praga, di cui molti parlano male senza mai averla vista dal vivo. Perché non contiamo quanti ciclisti la usano, lasciando a casa l’auto? Per il tram siamo pronti alla gara e stiamo aspettando un ulteriore finanziamento ministeriale per completare la rete. Abbiamo appena concluso il percorso per assumere 100 autisti per gli autobus. Questo deve fare la sinistra, investire sul futuro. Altrimenti sparirà”.