La trappola e poi la fucilata |Così Andrea Nizza uccise Saitta - Live Sicilia

La trappola e poi la fucilata |Così Andrea Nizza uccise Saitta

Il pm Rocco Liguori ha chiesto la condanna all'ergastolo per il latitante Andrea Nizza, accusato dell'omicidio di Lorenzo Saitta, ucciso nel 2006.

 

L'omicidio del cugino di "Scheletro"
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CATANIA – Andrea Nizza rischia una condanna all’ergastolo. Quello che è considerato il capo della frangia mafiosa più pericolosa alle falde dell’Etna è nascosto da oltre un anno. In questi dodici mesi si sono aperti almeno tre processi nei suoi confronti: droga, estorsioni e omicidio. Il latitante santapaoliano è accusato di essere la mano assassina di Lorenzo Saitta, ucciso nel 2006. Un killer, dunque, già da giovanissimo. Il processo abbreviato è arrivato al giro di boa: il pm Rocco Liguori ha discusso davanti al Gup Alessandro Ricciardolo la requisitoria in cui ha analizzato punto per punto l’apparato accusatorio per tre fatti di sangue. Oltre all’omicidio di Lorenzo Saitta, infatti, sono stati portati alla sbarra i presunti sicari e mandanti dell’uccisione di Franceo Palermo, boss dei Cursoti, freddato nel 2009 e della vittima di lupara bianca Giuseppe Antonino Rizzotto, crivellato nel 2011. Il cadavere di quest’ultimo non è mai stato ritrovato: della sua soppressione sono accusati i fratelli Salvatore e Agatino Cristaudo e Giovanni Privitera, uomini di fiducia del latitante Nizza. Al termine della lunga requisitorie il sostituto della Dda di Catania ha chiesto la condanna all’ergastolo per Andrea Nizza, 13 anni e 4 mesi per Martino Cristaudo, 14 anni per Agatino Cristaudo, 10 anni per Eros Condorelli (cognato di Andrea Nizza), 4 anni per Giovanni Privitera, e 3 anni per Salvatore Cristaudo (collaboratore di giustizia).

Lorenzo Saitta è omonimo e cugino di “Scheletro”, uomo di spicco di Cosa nostra catanese. Ed è attorno ai contrasti tra lui e i Nizza che sarebbe maturato l’omicidio contestato ad Andrea Nizza. Sarebbe stato lui – su ordine del fratello Daniele – a ucciderlo. Una decisione che avrebbe fatto irritare l’ultimo rampollo della famiglia di trafficanti, che nonostante la giovane età era stato incaricato di ammazzare Saitta. Un particolare questo rivelato da Davide Seminara, collaboratore di giustizia ed ex autista dell’imputato. Il pentito nel 2010 – appena scarcerato – viene a sapere da Eros Condorelli, cognato di Andrea Nizza, alcuni dettagli dell’omicidio del cugino di  “Scheletro”. Un vero e proprio appuntamento con la morte. Saitta sarebbe stato attirato in un garage al Viale Moncada 6 con la “scusa di valutare una partita di cocaina”. Appena Saitta sarebbe uscito fuori, Andrea Nizza avrebbe sparato a sangue freddo. L’omicidio – sempre secondo Seminara – sarebbe servito a dare un segnale a “Scheletro”, con cui ci sarebbero stati dei contrasti. L’ex autista del latitante, inoltre, ha raccontato ai magistrati che quando a Librino si è diffusa la notizia del pentimento di Fabrizio Nizza (fratello dell’imputato) Andrea avrebbe chiesto di spostare il cadavere dal luogo dove sarebbe stato seppellito.

Saitta sarebbe stato ucciso con un fucile. Di questo particolare ne parla in modo più preciso Fabrizio Nizza. L’ex uomo d’onore avrebbe saputo dell’omicidio dal fratello Salvatore mentre era in carcere. Il boss monta su tutte le furie, perchè Andrea era ancora troppo piccolo per essere coinvolto in fatti di sangue. Una volta libero aveva chiesto spiegazioni a Daniele. Il fratello aveva tranquillizzato Fabrizio: tra Saitta e Angelo Santapaola ci sarebbe stato un litigio in un bar di via Plebiscito. L’occasione a Daniele Nizza era sembrata propizia: avrebbero addossato l’omicidio alla frangia dei Santapaola capitanata da Angelo. Lo stesso Angelo Santapaola è stato ucciso nel 2007, insieme al suo guardaspalle Nicola Sedici.

Lorenzo Saitta doveva essere ucciso per mandare un avvertimento al cugino. Lo “Scheletro” aveva fatto sapere dal carcere che una volta libero avrebbe fatto “la cinquina”, lasciando intendere che avrebbe fatto ammazzare i cinque fratelli Nizza. Daniele avrebbe raccontato a Fabrizio la trappola con cui era stato attirato Lorenzo Saitta e che Andrea gli avrebbe sparato con con un fucile da caccia semiautomatico.

Fabrizio Nizza racconta di un “pizzino” inviato da Andrea dal carcere e diretto a Gianluca Lombardo. Gli avrebbe chiesto di bruciare il volto di Lorenzo Saitta, perchè prima di ucciderlo lo aveva baciato ed aveva paura che potessero trovare tracce di dna anche dopo diversi anni. Siamo nel 2011.

A chiudere il cerchio i racconti del “soldato” dei Nizza, Salvatore Cristaudo, collaboratore da pochi mesi. Il fratello Martino gli avrebbe raccontato che non appena Saitta era arrivato “sotto i portici” Andrea lo avrebbe ucciso sparandogli con un fucile. Il cadavere dopo l’omicidio sarebbe stato caricato in macchina da Andrea Nizza e da Lombardo (detto Pilu Russu) e seppellito in una campagna di Librino.

Il processo si è diviso in due tronconi. E’ stato rinviato a giudizio Daniele Nizza:  per la Procura coinvolto nell’omicidio di Franco Palermo e Lorenzo Saitta. Processo ordinario anche per Orazio Macrì, imputato per il delitto di Giuseppe Rizzotto insieme al collaboratore di giustizia Fabrizio Nizza, che si è autoaccusato del caso di lupara bianca commesso nel 2011.

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