Guerra, La Vardera: "Sicilia a rischio"

La Vardera: “Guerra, la Sicilia rischia. Non stiamo in silenzio”

La preoccupazione e la mozione all'Ars
L'INTERVISTA
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2 min di lettura

“Sono preoccupato, come tutti. C’è una guerra in corso. La Sicilia potrebbe essere coinvolta. Il presidente della Regione dovrebbe intervenire”.

Ismaele La Vardera, deputato dell’Ars, fondatore del movimento ‘Controcorrente’, sta mettendo a punto una mozione sui venti bellicosi tra Israele, Stati Uniti e Iran. “La Sicilia – dice – potrebbe essere uno degli obiettivi”.

Qual è il focus, secondo lei, onorevole?
“Non voglio diffondere allarmismi, ma mi pare che ci sia poco da stare tranquilli. Le basi americane in Sicilia potrebbero diventare un bersaglio”.

Perché?
“Nonostante il governo nazionale abbia affermato che non sono partiti aerei della Sicilia, secondo il sito specializzato ItaMilRadar, che monitora il traffico aereo militare nel Mediterraneo, nei giorni del 13, 15 e 16 giugno sono state documentate missioni nello spazio aereo verso Israele. Parliamo di attività logistiche, di velivoli-spia, la logistica degli attacchi, anche se l’Italia non ha attaccato, chiama in causa Sigonella”.

Sì, ma che c’entra l’Assemblea regionale?
“C’entra, perché non possiamo assistere a quello che succede senza nemmeno discuterne. E c’entra pure il presidente della Regione, Renato Schifani”.

Perché mai?
“Non ha competenze specifiche, d’accordo, ma non si può restare in silenzio davanti a una crisi così complessa. Il presidente siciliano può presenziale al Consiglio dei ministri con rango di ministro, secondo lo Statuto. Non possiamo aspettare che Roma decida, stando a guardare”.

Il governo Meloni ha chiarito che ogni passaggio cruciale sarà affrontato in Parlamento.
“Questo è un elemento di garanzia che diamo per scontato. Ma siamo, ancora una volta, preoccupati per l’atteggiamento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nei confronti del presidente Trump. La premier è patriota con tutti, tranne che con lui”.

Viviamo un momento di forte tensione, è innegabile…
“Con le bombe non si costruisce la pace. L’ho visto in Ucraina, dove sono stato due volte. Una delle cose più terribili che stiamo sperimentando è l’abitudine alla guerra. L’Italia ripudia la guerra, c’è scritto nella Costituzione. Purtroppo, non è mai stato applicato il Trattato di Parigi che prevede la demilitarizzazione di Sicilia e Sardegna”.


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