PALERMO – Un decreto e un’ordinanza. Nel breve spazio di qualche ora. Così il Tribunale amministrativo di Palermo ha sospeso una circolare e (soprattutto) un decreto dell’assessore Lucia Borsellino.
Il decreto, in particolare, è quello con il quale, il 28 gennaio scorso l’assessorato della Salute ha ripristinato con effetto retroattivo i valori tariffari definiti dal decreto Bindi, disponendo la restituzione da parte delle strutture sanitarie di tutte le somme percepite ‘indebitamente” dal 2007. Ovviamente, insieme al decreto dell’assessore, il Tar ha sospesa l’efficacia “di ogni atto connesso, presupposto e/o consequenziale anche non conosciuto, ivi compreso il decreto assessoriale n. 1977 del 28 settembre 2007 ed i valori tariffari ivi disciplinati del quale si è disposta la “riviviscenza””. Insomma, viene sospesa l’efficacia del tariffario Bindi, sulla base del quale l’assessorato aveva quindi richiesto la restituzione delle somme. “Le questioni prospettate in ricorso – scrivono i giudici – necessitino di un adeguato approfondimento in sede di merito con particolare riferimento a quella concernenti gli effetti del giudicato sulle determinazioni assunte all’Amministrazione. E’ ravvisabile – proseguono i giudici – l’imminente periculum in mora, in quanto con nota del 16 maggio 2013, è stato disposto che “a far data dal 1° giugno 2013” vengano trattenuti – sulle somme da liquidare – gli importi percentuali ivi indicati”. Per questo motivo, quindi, ricorso accolto. Il “Bindi” è sospeso. Si entrerà nele merito il prossimo 3 dicembre. Fino ad allora i laboratori non dovranno restituire un euro.
Sempre il Tar di Palermo, stamattina, ha sospeso anche l’efficacia della circolare con la quale l’assessore Lucia Borsellino ha disposto il recupero di una parte di quelle somme “indebitamente” percepite dai laboratori di analisi e dai centri di radiologia in seguito al mantenimento del tariffario regionale anche dopo l’ingresso del tariffario Bindi. I giudici hanno il ricorso avanzato dall’avvocato Maria Gabriella Valenti. L’assessorato alla Salute avrebbe violato un accordo del 19 febbraio, col quale si impegnava a concertare con le associazioni di categoria ogni decisione riguardante il recupero delle somme. Ma se ne parlerà a luglio, quando anche la Regione potrà far valere le proprie ragioni.
Il decreto della Borsellino, come detto, richiedeva la restituzione dei rimborsi incassati dai laboratori attraverso il vecchio tariffario regionale. Soppiantato, nel 2007, da un nuovo tariffario, frutto di un decreto dell’allora ministro Bindi, e confluito nel piano di rientro. Un tariffario penalizzante per le strutture. Ma il tariffario Bindi rimase solo sulla carta, dopo una sfilza di ricorsi che ne avevano sospeso l’efficacia. Fino a una sentenza del Cga che aveva invece confermato la legittimità del “Bindi”. Da lì, appunto, il decreto di Lucia Borsellino con cui sono stati richiesti indietro i soldi.
Ma fin dalla pubblicazione del decreto, le proteste. Dovute soprattutto a due ordini di fattori: il primo è legato alla pendenza, in altri tribunali amministrativi, di una serie di ricorsi contro l’entrata in vigore del decreto Bindi. Dall’altra, alla portata della somma da restituire. Una stima dei laboratori, infatti, parla di circa 200 milioni di euro. “Un disastro finanziario – hanno denunciato le associazioni dei gestori dei laboratori – che avrebbe anche un impatto tremendo sull’occupazione”.
Frutto di quel decreto, è la circolare dello scorso 16 maggio, con la quale l’assessorato chiedeva la restituzione del 15% delle somme per i laboratori d’analisi e del 5% per i centri di radiologia. Ma, come detto, oggi il giudice ha sospeso gli effetti di questo documento.
Nei giorni scorsi, i rappresentanti dei laboratori hanno anche organizzato una vera e propria “serrata”. Al centro delle rivendicazioni, però, era innanzitutto l’entrata in vigore di un ulteriore, nuovo tariffario, quello derivante dal decreto Balduzzi. Un tariffario che avrebbe reso ancora meno redditizie le tariffe per i Centri. Dopo un lungo incontro in assessorato, però, la “schiarita”: l’assessore si è impegnata a discutere col Ministero della Salute l’utilizzo di un “codice” che avrebbe mitigato gli effetti del Balduzzi. Una buona notizia, comunque, per i laboratori. Che oggi ne hanno ricevuta un’altra: per il momento, nessuna restituzione delle somme. E sempre oggi, incombe un altro ricorso, quello contro il tariffario Bindi. Se ne saprà qualcosa di più in giornata.