“Non è succo di mela, né un campione delle urine, questa è l’acqua di Troina”. La denuncia era arrivata ieri dalla deputata regionale Elena Pagana, del Movimento 5 stelle, intervenuta ieri pomeriggio durante una seduta all’Ars. Oggi è scattato il divieto assoluto a Enna, 27 mila abitanti, all’utilizzo per uso potabile dell’acqua. Lo stabilisce un’ ordinanza del sindaco, Maurizio Di Pietro, a seguito di una nota dell’Asp che ha riscontrato un colore non limpido delle risorse idriche. I prelievi sono stati effettuati il 17 settembre e fino a nuova comunicazione è stato imposto il divieto.
Come detto, già ieri nel corso della seduta d’Aula la parlamentare grillina Pagana ha mostrato ai colleghi una bottiglietta piena d’acqua di colore giallastro, preveniente dai rubinetti del suo comune d’origine. “Queste – ha proseguito – sono le condizioni in cui si trova l’acqua corrente, in tutta la provincia di Enna. Nonostante tutto, i residenti la pagano al caro prezzo di quattro euro al metro cubo”. La Pagana ha chiesto quindi al Governo di impegnarsi nell’istituzione di una commissione ad hoc, che vigili sull’operato della società che gestisce il servizio idrico, “Sicilia Acque”: ”
“Vorremmo avere notizie del potabilizzatore. Basterebbe un decreto dell’assessore ai Servizi Alberto Pierobon, per convocare tutti i sindaci della zona e prendere provvedimenti condivisi. Sul tema, abbiamo informato e sollecitato anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza e il presidente Nello Musumeci, perché si tratta di un problema grave per salvaguardare il bene dei cittadini. Ma ancora, attualmente, non abbiamo avuto risposte”.