TERRASINI (PALERMO) – “Pioggia, vento, tempesta. Qui a Terrasini conosciamo bene la fatica dei nostri pescatori, il loro lavoro, i sacrifici. E sappiamo pure che dopo due mesi chiusi in casa, Matteo, il figlio Vito e il cugino Giuseppe, avevano bisogno di uscire in mare e lavorare. Per questo adesso chiediamo alle istituzioni di non abbandonarci”. Con queste parole, don Davide Rasa, parrocco della chiesa Maria Santissima delle Grazie di piazza Duomo a Terrasini, si è unito al dolore di tutta la comunità per la morte di Matteo Lo Iacono, comandante del ‘Nuovo Iside’.
Il peschereccio, disperso ormai da una settimana, non è ancora stato individuato nonostante le ricerche incessanti della Capitaneria di porto e dell’Aeronautica. Il mare ha invece restituito il corpo senza vita di Giuseppe Lo Iacono e del capitano, mentre si cerca ancora il figlio Vito, 26 anni. Sia a Cinisi che a Terrasini, nel giorno dle funerale è stato proclamato il lutto cittadino. Presenti anche i sindaci del comprensorio e il comandante della Capitaneria di Porto Roberto Isidori e l’assessore regionale Edy Bandiera. “La vostra presenza qui è molto importante – ha continuato il parroco – di fronte a questa tragedia abbiamo bisogno dell’appoggio delle istituzioni, abbiamo bisogno che le ricerche vadano avanti per il nostro Vito e soprattutto per fare chiarezza”.
Una richiesta che si era già fatta più forte stamattina, quando i sindaci Giosuè Maniaci e Giangiacomo Palazzolo hanno sottolineato l’importanza di fare luce su ciò che è accaduto in mare ed ha provocato la tragedia. L’ipotesi di uno speronamento del ‘Nuova Iside’ da parte di un’altra imbarcazione, portata avanti dalla famiglia delle vittime che si è affidata all’avvocato Aldo Ruffino, potrebbe infatti trovare conferma dal recupero del peschereccio.
“Per questo le ricerche devono proseguire”, hanno detto i sindaci delle due cittadine che condividono il dolore. In azione, nella grande area compresa tra le coste trapanesi e Ustica, ci sono ancora le motovedette e gli elicotteri. Tutte le navi di linea sono state allertate: in caso di avvistamenti dovranno lanciare l’allarme, proprio come è già successo nel caso del recupero del corpo di Matteo Lo iacono, avvistato in acqua dall’equipaggio del traghetto ‘Antonello da Messina’ che collega Palemro con Ustica. Due gioni fa, inoltre, la marinearia di isola delle Femmine ha recuperato l’ancora e il palangoro che apparterrebbero al peschereccio disperso.