L'addio a Gaia e Camilla | "Non ci hanno lasciati" - Live Sicilia

L’addio a Gaia e Camilla | “Non ci hanno lasciati”

Foto d'archivio

L'ultimo, commovente saluto di Roma alle due sedicenni investite il 21 dicembre mentre attraversavano la strada

LE ESEQUIE
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ROMA – Migliaia di persone in chiesa, saracinesche dei negozi abbassate in tutto il quartiere, corone di fiori, uno striscione con su scritto “Ciao angeli” davanti alla parrocchia: così Roma ha reso l’ultimo saluto a Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli, sedicenni investite e uccise la notte del 21 dicembre da Pietro Genovese mentre attraversavano a piedi Corso Francia. I funerali si sono svolti stamani nella chiesa del Preziosissimo sangue, e sono stati celebrati dal parroco don Matteo Botto.

In prima fila, a pochi passi dalle due bare bianche, i genitori di Camilla, Cristiana e Marino Romagnoli, e quelli di Gaia, Gabriella ed Edward von Freymann. Sotto i loro occhi, racconta Il Corriere della Sera, gli amici delle due giovanissime vittime hanno accolto i compagni di scuola del liceo De Sanctis e hanno poggiato due foto di Gaia e Camilla su un leggio.

Duro il messaggio lanciato da don Botto nella sua omelia: “Siamo abituati a vivere tra tecnologie e innovazione – ha detto – eppure brancoliamo nel buio ed è quello su cui dobbiamo riflettere: su questa ora buia. Qual è il senso della vita? Oggi siamo tutti un po’ palloni gonfiati, non rispettiamo le regole, abbiano difficoltà a obbedire. Siamo ‘liberi’. Ma cos’è la libertà? Guidare ubriachi? E questa la libertà? Ci sentiamo tutti padri eterni. Così la vita è vuota, finisce e non lascia traccia. Il senso della vita non è bere e fumare ma amarci l’un l’altro”.

In conclusione delle esequie hanno preso parola un’amica, la sorella di Camilla e la zia di Gaia. “Sedici anni sono troppo pochi per morire”, ha detto l’amica. Che ha poi aggiunto: “Non riesco a crederci. Bisogna vivere il dolore per capirlo. Resterà un enorme vuoto dentro di me, una cicatrice che resterà per sempre”. La zia di Gaia ha invece affermato: “Camilla e Gaia non ci hanno lasciati”.

Chi perde il coniuge è vedovo, chi perde i genitori è orfano. Chi, come noi, perde una figlia non ha nemmeno un nome che lo definisca – scrivono in una nota riportata dal Corriere i von Freymann, assistiti dall’avvocato Giulia Bongiorno -: la morte di un figlio è talmente innaturale da aver reso la nostra condizione indicibile, è letteralmente ‘qualcosa che non può essere detto’. Anche per questo – spiegano – non abbiamo finora parlato con nessuno e oggi chiediamo rispetto per il nostro dolore e il nostro silenzio. Quando troveremo le parole giuste parleremo. Per il momento, invitiamo alla prudenza e alla scrupolosità. Gaia era piena di gioia di vivere, ma era anche matura e responsabile. Ci manca moltissimo. Per questo desideriamo ringraziare chi ha pianto con noi, chi ci ha offerto conforto e sostegno”.

Un sostegno che non è mai mancato, come ha dimostrato il grande applauso che ha accompagnato l’uscita delle bare dalla chiesa mentre suonavano le canzoni preferite di Gaia e Camilla, “Ti voglio bene” di Tiziano Ferro e “A te” di Jovanotti.

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