CATANIA. Il mercato ortofrutticolo di Vittoria è il secondo più grande d’Italia. per gli inquirenti non ci sono dubbi: “Da anni è vessato e taglieggiato dalle organizzazioni mafiose”.
L’operazione “Ghost trash” condotta dalla Guardia di Finanza ha scoperchiato un fitto e collaudato sistema di imposizione mafiosa nel settore degli imballaggi e dello smaltimento dei rifiuti.
Il capo della Procura etnea, Carmelo Zuccaro, ha delineato un quadro preciso su quanto accadeva al mercato ortofrutticolo: “Giombattista Puccio imponeva i propri imballaggi. E tutti gli imballaggi dovevano passare dalle sue ditte o dalle sue imprese che dovevano ottenere il suo benestare”.
Una mafia che diventa imprenditore: “Assieme a questa mafia imprenditrice – prosegue Zuccaro – vi sono aziende di trasporti che non conferivano il materiale nelle discariche autorizzate con i rifiuti che venivano sottoposti a trattamenti vietati alla legge. Una mafia spregiudicata che trasporta i rifiuti in luoghi dove vengono fatti sparire”. Da qui il nome “Ghost trash”.
Ma Zuccaro è esplicito anche quando gli si chiede quanta mafia resti all’interno del mercato di Vittoria: “Resta tanta mafia, vi è ancora una cappa che impedisce una libera concorrenza all’interno del mercato ortofrutticolo. E noi agiremo fino a quando non avremo liberato il mercato di Vittoria. Un mercato che non riesce a decollare anche per via di questa entità parassitaria che sono le organizzazioni mafiose”.
“L’operazione della scorsa notte è un caso di scuola nella lotta alla mafia spiega il Comandante provinciale delle Fiamme Gialle, Antonio Quintavalle Cecere -. Una mafia violenta che si evolve negli anni: da mafia delle estorsioni alla mafia imprenditoriale.
E se qualche impresa si permetteva di inserirsi in questo contesto, veniva immediatamente richiamata”.