PALERMO – Roberto Lagalla nomina gli assessori ma non dà le deleghe. A Sala delle Lapidi, il nuovo sindaco ha oggi presentato la giunta che poi ha giurato davanti a lui. A mancare è però la notizia che tutti attendevano: quella delle deleghe assunte dalla squadra degli assessori. E’ il momento dei sorrisi e delle pacche, a volte forzate, ma non è quello del governo. Per le deleghe c’è tempo fino al prossimo sabato, giorno in cui si terrà la prima giunta dell’era Lagalla.
Le ragioni ufficiali della mancata comunicazione delle deleghe sono legate alla necessità di rendere le stesse più omologhe per evitare sovrapposizioni. Nelle stanze di Palazzo delle Aquile, però, circola un’altra ricostruzione: non c’è l’accordo fra i tre partiti azionisti di maggioranza della Giunta Lagalla: Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega. In particolare il maggiore dissenso sarebbe sul nome di chi deve assumere la pesantissima delega al personale.
I nomi della Giunta Lagalla
Gli assessori che hanno prestato giuramento sono Giampiero Cannella (FdI), giornalista, già deputato nazionale, Maurizio Carta (tecnico), professore ordinario di urbanistica e prorettore all’Università degli Studi di Palermo, Dario Falzone (Fdi), dottore in Scienze politiche, già deputato regionale, Sabrina Figuccia (Lega), laureata in Lettere e Filosofia e consigliere comunale, Giuliano Forzinetti (Nuova DC), consulente aziendale, già vicepresidente di Sicindustria giovani; Andrea Mineo (Fi), avvocato e consigliere comunale uscente; Salvatore Orlando (Iv), funzionario della Città Metropolitana e presidente uscente del Consiglio comunale; Rosalia Pennino (Fi), presidente dell’Associazione nazionale Parlautismo e dirigente sindacale; Aristide Tamajo (Fi), già assessore comunale e funzionario all’Ufficio scolastico regionale, Antonella Tirrito (esponente vicino a Toto Cordaro), laureata in Discipline della comunicazione.
Lagalla: da oggi assessori nel pieno delle funzioni
“Da oggi sono nella pienezza delle loro funzioni”, ha spiegato Lagalla aggiungendo come la nomina del suo governo della città avviene molto prima di quanto prescriva la legge che fissa a 15 giorni dopo l’insediamento del Consiglio comunale”. Domani si continua a lavorare alla giunta per consentire che le “deleghe sovrintendano a processi unitari cosicché ogni assessore possa essere responsabile di un area e di profili chiari” per Lagalla occorre evitare il frazionamento delle deleghe. “Queste devono essere coerenti con il lavoro e l’articolazione degli uffici”.
Le deleghe trattenute dal sindaco
Lagalla ha poi comunicato le competenze che manterrà per sè. Al sindaco competerà la competenza della pianificazione strategica e cioè della programmazione dell’utilizzo dei fondi europei e nazionali. Lagalla terrà anche il coordinamento del piano di riequilibrio. Tale obiettivo sarà perseguito in stretta sinergia con il vicesindaco e con il consulente per i conti: il docente dell’Università di Palermo Salvo Cincimino. Infine, il sindaco manterrà le deleghe alla Polizia municipale e alla statistica.
Crisi di governo e l’accordo per un ‘salva Palermo’
Il 2 agosto si insedia il nuovo consiglio comunale e il 31 luglio scade il termine per l’approvazione dei bilanci. Il sindaco di Palermo, a margine della cerimonia di giuramento, annuncia ai cronisti di avere richiesto una proroga alla scadenza per l’approvazione dei documenti finanziari al 30 settembre. La crisi di governo, in questo senso preoccupa Lagalla. “È chiaro – ha affermato il sindaco – che c’è qualche preoccupazione in più legata alla instabilità della fase politica. Sul Piano di riequilibrio abbiamo raggiunto delle pre-intese ed esiste un percorso che in questa prima fase, fino alla legge finanziaria, è di verifica tecnico-amministrativa e a nostro avviso non dovrebbe subire contraccolpi. Si tratterà di dialogare con il nuovo governo – ha aggiunto Lagalla -, se ci sarà un nuovo governo, per il raggiungimento consentire a Palermo una chiusura del patto Stato-Comune soddisfacente per le esigenze e i bisogni della città”.
I malumori per le nomine
Conversando con i giornalisti Roberto Lagalla ha poi commentato il persistere di malumori nella coalizione di centrodestra a seguito delle sue scelte sulla Giunta. “Quando si fanno delle scelte – ha detto il sindaco di Palermo – è inevitabile che qualcuno esprima malumore. La coalizione sul piano politico ha comunque un significato ed è un riferimento per tutti noi: non mancherà nel tempo, in riferimento al completamento delle funzioni gestionali del Comune, la possibilità che anche altre competenze e sensibilità possano trovare una finalizzazione purché venga rispettato il profilo della esperienza e della competenza”.