Laganà trascina l'Orlandina: Green Basket K.O. al Palamangano - Live Sicilia

Laganà trascina l’Orlandina: Green Basket K.O. al Palamangano

Il derby di Sicilia in Serie B Old Wild West se lo aggiudica la Infodrive Capo d’Orlando con il punteggio di 73-80

PALERMO – Il derby di Sicilia in Serie B Old Wild West se lo aggiudica la Infodrive Capo d’Orlando, battendo a domicilio una Green Basket Palermo imprecisa al tiro e incapace, nonostante lo sforzo finale nel tentativo di rimonta, di regalare un successo al gran pubblico del PalaMangano. Termina 73-80 per i paladini di coach Robustelli, trascinati da un Laganà provvidenziale con i suoi 22 punti. Seconda vittoria stagionale per i messinesi, che condannano invece i palermitani alla quarta sconfitta in sette match di campionato.

L’approccio è, come spesso accade, di evidente matrice palermitana: 7-0 di parziale a firma Masciarelli sembra poter aprire ad un match unidirezionale, con l’Orlandina orfana di Vecerina e alla disperata ricerca di punti in campionato. Triassi e Baldassarre dalla lunetta scuotono la Infodrive, bravissima a limitare il gioco interno ai biancoverdi di coach Verderosa, ma scoprendosi al tiro pesante di Birra che dopo 10’ di gioco ferma il tabellone sul 18-14. Dalla panchina paladina spunta Matteo Laganà, il capitano reduce da un lungo infortunio, che impatta la partita con un gioco da 4 punti che manda avanti per la prima volta gli ospiti. L’equilibrio viene garantito dai tiri a cronometro fermo, prima che Laganà infili la seconda bomba di giornata (saranno sei al termine, sulle otto totali di Capo). Lombardo risponde prontamente da oltre l’arco, ma sono i canestri di Baldassarre e Triassi a mandare avanti l’Orlandina all’intervallo sul 31-36.

Palermo soffre i fischi contro i propri lunghi, con Caronna e Markus costretti per falli a trascorrere molto tempo in panchina, non riuscendo così quasi mai ad andare dentro con la palla. Ancora Lombardo e Birra muovo la retina da oltre il perimetro, ma il match si gioca sul ritmo imposto dall’Orlandina, che difficilmente tende ad alzarsi. Di Giuliomaria avvicina il Green con la tripla del -5 al 26’, ma Orlandina è chirurgica dalla lunetta, sfruttando al massimo il bonus di falli esaurito prestissimo dagli avversari. Nel finale, grande apprensione per Vittorio Moltrasio che dopo aver catturato praticamente ad altezza ferro un gran rimbalzo offensivo, finisce di schiena sul parquet, riprendendosi solo dopo alcuni minuti e rialzandosi tra gli applausi del pubblico di casa e ospite.

L’ultimo quarto si apre sul +9 per Orlandina, con Palermo che aggredisce la rimonta grazie a Morciano e Costa, prima che Laganà non decida di apparire nuovamente sul match con tre triple di fila che portano sul +15 la Infodrive, spezzando le gambe ai padroni di casa. Caronna ne mette sei personali di fila e, insieme al canestro di Masciarelli, riapre incredibilmente il match al 37’ (70-73), ma in ritardo di una settimana buona è killer Laganà ancora una volta a uccidere i sogni di rimonta Green, ancora con un’ultima tripla d’autore.

“Abbiamo ancora una volta cominciato molto bene, salvo poi subire 20 punti nei primi minuti del secondo quarto e in apertura di terzo – l’analisi del coach palermitano, Marco Verderosa -. Abbiamo concesso tiri che non dovevamo concedere, a giocatori che sono degli specialisti. Abbiamo anche provato a reagire, ma alla fine quel gap subito a metà gara è risultato decisivo. Abbiamo perso una grande occasione, soprattutto di regalare una vittoria ad un pubblico che anche oggi è stato semplicemente straordinario. Adesso andiamo a Padova dove ci aspetta un’altra sfida difficile, ma alla quale dovremmo arrivare assolutamente pronti”.

GREEN PALERMO – INFODRIVE CAPO D’ORLANDO 73-80

Parziali: 18-14, 31-36, 48-57, 73-80

Green: Masciarelli 14, Di Giuliomaria 7, Lombardo 10, Caronna 13, Costa 11, Morciano 6, Birra 10, Moltrasio, Markus 2, Ronconi. All. Verderosa, Ass. Silva

Capo d’Orlando: Triassi 8, Sandri 12, Laganà 22, Passera 6, Klanskis 14, Binelli 8, Telesca 2, Okereke, Baldassarre 8. All. Robustelli

Arbitri: Leonardo Marcelli e Federico Berger di Roma


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