L'annuncio del sindaco Lo Meo:| "Il Comune dichiarerà dissesto" - Live Sicilia

L’annuncio del sindaco Lo Meo:| “Il Comune dichiarerà dissesto”

Il sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo

Si è svolta stamani la conferenza stampa indetta dal sindaco di Bagheria, Vincenzo Lo Meo, per spiegare lo stato finanziario del comune e annunciare alla città la decisione di avviarsi alla dichiarazione di dissesto entro il 30 novembre 2012.

BAGHERIA (PA) – Si è tenuta stamattina, alla presenza dei dirigenti di tutti settori funzionali del comune di Bagheria, la conferenza stampa del sindaco Vincenzo Lo Meo, per spiegare ai giornalisti lo stato finanziario delle casse comunali e annunciare alla città la decisione di avviarsi alla dichiarazione di dissesto entro il 30 novembre 2012.

A prendere subito la parola è proprio il primo cittadino che ha sottolineato il momento drammatico che sta vivendo la comunità bagherese, dovuto soprattutto ai mancati trasferimenti nazionali e regionali (entrate che per legge spettano agli Enti pubblici e che ammontano a poco meno di 8 milioni di euro). “Non abbiamo potuto chiudere il bilancio 2012 – ha dichiarato Lo Meo – il Consiglio comunale non ha condiviso gli aumenti dell’IMU e dell’Irpef e anche questo ha contribuito a determinare il dissesto finanziario”. Lo Meo si è poi soffermato su tutte le azioni compiute dall’amministrazione per cercare soluzioni alternative, tra queste anche un viaggio a Roma, presso il Ministero degli Interni, per verificare tutte le possibili soluzioni.

L’amministrazione comunale ritiene dunque che, allo stato attuale, neanche il decreto legge 174 del 10 ottobre 2012 “Disposizioni in materia di finanza e di funzionamento degli Enti territoriali”, il cosiddetto Salva Comuni, possa salvare la situazione e far rientrare Bagheria nel piano di rientro oltre al fatto che è condizione essenziale, ad oggi, per l’applicazione della norma, che il bilancio sia approvato e che non vi siano residui attivi e ciò comunque non salverebbe la città dall’aumento di tutte le tariffe e tasse comunali sino al massimo previsto per legge. Il decreto è in fase di conversione in legge attesa per il 9 dicembre 2012.

Il dissesto non nasce dall’oggi al domani – dice ancora il sindaco – non si raggiungono 25.311.857,43 milioni di euro di debiti fuori bilancio in pochi mesi, con una spesa corrente che è di circa 37 milioni di euro, a ciò si aggiungano altre circostanze come la questione legata al PRG (piano regolatore generale) che ha determinato le mancate entrate delle concessioni edilizie. L’anno scorso siamo riusciti a pareggiare i conti di bilancio e non è stato necessario fare quello che stiamo decidendo di fare oggi a causa appunto dei mancati trasferimenti, che sono storia recente,  e delle sanzioni che scaturiscono dalla mancata rispondenza al patto di stabilità”.

A spiegare tecnicamente i vari step che portano al dissesto e a quali passi è costretta l’amministrazione la dottoressa Domenica Ficano, segretario generale dell’Ente: “La giunta comunale predisporrà un atto, una delibera in cui sottolineando lo stato di dissesto dell’ente predisporrà un ‘piano di rientro, atto che verrà sottoposto al consiglio comunale. La deliberazione recante la formale ed esplicita dichiarazione di dissesto finanziario è adottata dal consiglio dell’ente locale e valuta le cause che hanno determinato il dissesto. L’atto di dissesto non e’ revocabile, allo stesso è allegata una dettagliata relazione dell’organo di revisione economico finanziaria che analizza le cause che hanno provocato il dissesto”.
Anche il segretario comunale conferma: “Stiamo andando verso la direzione del dissesto a meno che a brevissimo, entro la fine di novembre, non intervengano ulteriori modifiche al decreto 174, tutto è in divenire e le norme cambiano continuamente proprio per lo stato dei comuni che soffrono i tagli statali e regionali, non solo in Sicilia ma in tutta Italia a tutto ciò si aggiunga che lo sforamento del patto annulla i finanziamenti”.
Interviene infine anche la dirigente del settore Affari generali e Risorse Umane, la dottoressa Laura Picciurro, per rispondere alle questioni relative ad un’eventuale rideterminazione della pianta organica: “In base alla normativa in vigore in quanto alla fascia di popolazione (Bagheria comunica all’Istat 56.636 abitanti) il rapporto dipendenti-popolazione è di 1 su 122, quindi la pianta organica del comune non può superare le 464 unità. Si sta studiando se e come vada valutato il personale delle partecipate“.


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