L'arrivo dei giganti | E la morte dei "putiari" - Live Sicilia

L’arrivo dei giganti | E la morte dei “putiari”

Commenti

    buongiorno,finalmente una persona onesta che dice la verita solo che ai politici che sono delle semplici pedine(che non contano nulla ) messi li dai potenti con il loro grandi stipendi e privilegi non gliene frega niente di chi rischia ogni giorno per portare un pezzo di pane a casa .salvo

    E Fuffa Italia per essere liberi….

    A me pare chili commercio abbia sofferto di abusivismo pervasivo e tollerato, carenza di servizi per mancato il gettito fiscale anche degli stessi commercianti e per la colossale ignoranza delle associazioni riferimento oltre che, ovviamente, per una classe politica inadeguata ai tempi.

    Dare la colpa alla politica, in particolare a quella regionale o cittadina è fuorviante. In tutto il mondo i colossi “mangiano” i piccoli che non sanno o non vogliono rinnovarsi per inseguire i trend di mercato. Se il sistema Ikea funziona deve essere il commerciante locale di mobili ad inventarsi dei nuovi servizi, nuove offerte e fidelizzare la clientela. Senza contare che già oggi tanti esercizi chiudono perche tutti noi, probabilmente il sig Dalì incluso, acquistiamo online in pratica tutto. Sarebbe molto meglio finirla con la retorica delle saracinesche chiuse per colpa dei cattivi (sindaco o decathlon di turno) e inventare un futuro commerciale che possa riconvertire le attività di tanti piccoli negozianti.

    A causa di scelte killeriane di Crocetta che diceva sempre “no alla macelleria sociale” mentre uccideva i suoi dipendenti nelle partecipate, mi ritrovai disoccupato dopo ben 12 anni, a 60 anni di età, con famiglia a carico.
    Mi figlio uscì , anche lui, disoccupato per la chiusura della società, allora grande con 10/12 persone, collegata alle banche che pian piano fallivano tipo Grecia anche se non sembra ma da noi è stato anche peggio.
    Mi vantavo di non avere debiti con nessuno, con il mio piccolo stipendio pagavo le bollette e riuscivo a fare una vita decorosa senza sfarzi e senza viaggi.
    Decisi allora di aprire un negozio di informatica vendita e assistenza informatica perché in zona mancavano, feci un prestito speranzoso di poter riprendermi dalla depressione che mi opprimeva pensando che alla mia età nessuno, dico nessuno, guardava il mio curriculum con ben trent’anni di esperienze.
    Non avevo fatto i conti con la guerriglia commerciale della città.
    1) Dopo sei mesi aprì un cantiere per la costruzione di un palazzo, doveva finire dopo 16/18 mesi. Montando il ponteggio mi oscurarono al punto che anche i pedoni non mi vedevano e a nulla sono valse richieste di controlli per sapere se era corretto, cosa che oggi sappiamo che in effetti non erano corretti ma che andavano avanti chissà perché e ancora oggi il palazzo, dopo ben sei anni è inagibile e sequestrato, nel frattempo io ho chiuso.
    2) Un giorno apro il giornale e leggo che presto a Palermo aprirà un centro commerciale “EURONICS CITY” in città, proprio vicino al mio negozio. Mi chiesi come mai poteva essere visto che per un centro commerciale c’erano obblighi diversi dai negozietti fino a 200 mq. Senza parcheggi, uscite di sicurezza, si perché si trova nei seminterrati di un palazzo con una sola rampa di entrata, senza vie di uscita ma loro, i titolari, ebbero la “licenza” e aprendo, tutti i negozi della zona dovettero sottostare alla politica dei “grossi”.
    3) Persino un negozietto che vende sigarette elettroniche oggi fa assistenza su pc che con le sigarette non c’entra nulla ma facendo prezzi “convenienti” ha rovinato il mercato locale.
    Dopo un anno, un altro negozio di elettrodomestici, dal nome storico chiuse i battenti come il sottoscritto e altri due negozietti. Oggi mi trovo in età di pensione senza un reddito e con una famiglia sulle spalle.

    Ce ne vorrebbero di politici come Eusebio, questi centri commerciali hanno trovato l’America, contratti a 3 euro per un ora, a 3 ore a 5 ore a giorni alterni, schiavizzando i lavoratori, non pagando i contributi grazie alle leggi dello Stato italiano, che sta facendo arricchire i grossi imprenditori a sfavore dei bottegai, vedete come è ridotta la nostra città, molti negozi chiusi con gente disperata e piena di debiti, rimasti senza attività.

    Però io mi chiedo,in tutto il mondo esistono i centri commerciali,eppure anche il “putiaro” bene o male esiste….quindi il problema non è del grande imprenditore,ma delle istituzioni,delle politiche aziendali,che non aiutano il piccolo….non è difficile da capire…..

    Lei dovrebbe avere il coraggio di dire queste cose senza però affermare che i centri commerciali non abbiano le responsabilità che di fatto hanno.
    Teme di perdere lo sconto Ikea o cosa ?
    Una città come Palermo non può reggere l’urto di tanti e grandi centri commerciali.
    E lei lo sa benissimo.

    Concordo, i commercianti sono l’anello debole e a nessuno interessa

    Bravo Eusebio non potevi descrivere meglio quello che affrontano i piccoli imprenditori o putiari ogni giorno, bravissimo, oggi avere una piccola attività per le istituzioni è solo un osso da spolpare esempio insegne,finalmente un’amico che parla di questa triste realtà bravo Eusebio Dalí

    Bella rappresentazione dei fatti, peccato che lei come ex esponente Udc ha fatto parte di una classe politica, maggioranza, che ha contribuito a questo stato di cose. Non è l’ultimo arrivato non sarebbe meglio un dignitoso silenzio?

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