L'arroganza, i sorrisi, le lacrime | Cronaca di una notte a Villa Sofia - Live Sicilia

L’arroganza, i sorrisi, le lacrime | Cronaca di una notte a Villa Sofia

Commenti

    Per me, che ho ormai una certa età, la convinzione che alla base di quasi tutti i malfunzionamenti del nostro tempo, la responsabilità sia al 90% della politica, dei nostri politici, di questa politica del menefotto, della serie più posso arraffare meglio è! NESSUNO escluso!

    La notte al pronto soccorso, purtroppo ne ho passate parecchie e proprio a Villa Sofia. È vero, ci sono persone che fanno pensare ad animali feroci, a iene che sbranano senza alcuna pietà il prossimo. Ma queste iene sono pur sempre persone non psicopatici, cioè hanno la capacità di immedesimarsi nelle sofferenze altrui e a parte qualche caso particolare, di psicopatico per l’appunto, ci soffrono a comportarsi male. Ma hanno imparato che in questa terra se vuoi sopravvivere devi prevaricare. Io, come dicevo prima, ci sono stato al pronto soccorso, più e più volte, e proprio a Villa Sofia e questo abnegazione al lavoro l’ho vista, in alcuni, in altri è completamente assente. Quello che senz’altro non mi è sfuggito è la mancanza di mezzi e di personale: la mala politica, anzi, l’influenza della politica sulla sanità ha ridotto questo pronto soccorso in una vera e miserabile babele. L’autore di questo articolo parla di gente con il mal di testa o la febbre che va al pronto soccorso ritardando il processo di assistenza dei casi più gravi, questo è vero solo in parte. Innanzitutto vorrei dire: quando stai male, hai la febbre, non hai soldi per comprarti le medicine dove dovresti andare: a morire alla Favorita? E poi, il caos viene creato per l’esiguità di mezzi (non per il numeri di pazienti che in ogni caso è gente che soffre), ho visto persone con le ossa rotte aspettare ore di essere refertata sulla barella con le flebo attaccate in attesa che uscissero gli altri e non è vero che sono quelli del mal di testa a occupare il pronto soccorso, quelli sono messi in codice verde e aspettano ventiquattrore, quando sono caparbi, o vanno via per esaurimento fisico. L’eroismo di cui parla l’autore, di medici appassionati, è dovuto proprio al cattivo comportamento della classe medica e in fin dei conti di noi tutti, perché pur di avere nomine, pur di impostare amici e parenti, pur di vincere concorsi hanno ceduto e cedono ai ricatti della classe politica la quale a sua volta chiede favori, imposta direttori e primari, mangia sugli appalti lasciando all’ospedale le briciole e medici scelti secondo criteri di deferenza a scapito di professionalità e capacità. Tornando alle iene, non sono mostri, sono persone che sanno che per questo e in questo nostro sistema le cose non cambieranno mai e che vige e impera sempre la legge della giungla, se vuoi ottenere devi terrorizzare. Le iene sanno che se al pronto soccorso vuoi essere servito devi rompere i coglioni e che funziona!! Ti servono per primo per levarti di mezzo (d’altronde il metronotte con le iene media). E gli altri, i buoni, gli ONESTI? ASPETTANO saranno ricompensati in paradiso che incredibilmente è fatto di pecore! È giusto? No di certo, non ci vuole un genio per capire che questi comportamenti dovrebbero essere banditi. Anche la soluzione è altrettanto facile e banale e se non arriva sappiamo tutti perché. Pertanto, ancora oggi, che è tutto chiaro, a tutti noi, e continua a non cambiare nulla, se vuoi farti sentire in una terra dove tutti parlano arabo non puoi chiedere in inglese (educatamente e onestamente), non ti capirebbe nessuno. Le iene lo sanno e hanno imparato benissimo l’arabo!

    Un articolo capolavoro. Letto d’un fiato, mi ha avvinto e convinto. Ai lettori (pazienti) rivolgo un modesto invito a riflettere.

    Complimenti dott. Puglisi

    “Sopra una barella tutte le stupide complicazioni che regaliamo al nostro cammino svaniscono.”
    Dovremmo leggerla ogni mattina!

    Bellissimo articolo. Complimenti davvero. Fatto bene. Hai raccontato i fatti, considerando lo stato attuale della situazione. Comprensivo, non schierato c’è ogni giornalista dovrebbe essere.

    Quanto detto è la prova che il problema della sanità nostra è di tipo organizzativo. Solo çhe chi deve organizzare non sa come si dovrebbe fare

    Grazie Roberto per avere reso giustizia a tutti gli operatori del pronto soccorso, noti a molti per “non fare niente”.Grazie

    Finalmente un’analisi onesta e rispettosa dei ruoli ha descritto l’immagine forse più autentica della nostra sanità.
    Magari, chissà, i politici che organizzano la parata di periodiche ispezioni potrebbero dare una mano. Come?
    Togliendo le loro grinfie dalla gestione reale della sanità, valorizzando i corsi di specializzazione, programmando i numeri del futuro pensando alla formazione di giovani professionisti, guidati da maestri competenti.
    Ma è il sogno di un Paese che non c’è.

    Bellissimo articolo
    Sono stata 3 giorni nelle sale del pronto soccorso di villa Sofia per mio figlio e ho visto medici e infermieri prodigarsi sia di giorno che di notte consapevoli del ruolo che ricoprono.
    L attesa di 7 ore per iniziare la visita snervante ma poi lo hanno smontato

    Quello che manca sono più medici,infermieri e sale di degenza.
    A compensare chi si da molto da fare ci sono tanti parassiti che non fanno niente che sono visibili agli occhi di tutti,che non sanno prendere un provvedimento davanti alla segnalazione di un ascensore bloccato o qualsiasi informazione.
    Grazie a tutti quelli che lavorano consapevoli del ruolo che ricoprono,tutti quelli che non fate niente andate a casa e permettete a coloro che vogliono prodigarsi di prendere il vostro posto perché chi va al pronto soccorso ci va perché sta male non per andare a perdere tempo.

    Gent.mo Dr. Puglisi, la prego la prossima volta porti con lei un politico, magari l’assessore al ramo di competenza, perché tanto se dovessero averne bisogno per loro loro si aprirebbero tutte le porte dei luminari e pure a gratis. Loro non capiscono, non conoscono e se ne FOTTONO!!

    Per una sanità regionale che costa 9 miliardi di euro sicuramente non possono esserci giustificazioni per chi pensa che l’utente non capisca nulla e che debba accettare continui disservizi in settore che dovrebbe rappresentare l’eccellenza anche considerazione delle ingenti somme stanziate ed impiegate .
    Gestire la sanita’ non significa fare calcoli ragionieristici macapacita digestione delle somme pergantire effettivita’ congruita’ tempestività della prestazione sanitaria senza nascondersi dietro taluni tecnicismi che i direttori generali o commissari adottano nell’ambito dell’impiego dei risorse economiche ed al fine di favorire dietro il paravento del finto risparmio gli amici degli amici.
    Posto che il principio dell’economicita’ cui deve essere improntata l’azione della pubblica amministrazione vuol significare congruità e non risparmio in termini assoluti i signori amministratori dai curriculae eccellenti dovrebbero :
    1) potenziare i pronto soccorso ed al riguardo rivedere la formula del triage in modo da prevedere prestazioni indipendentemente dalla gravità entro tre ore perché in un paese civile non è possibile aspettare al pronto soccorso per 24 ore;
    2) assicurare prestazioni vitali con la
    Tempestività del caso prevedendo il coinvolgimento anche dei privati che devono garantire la prestazionianche in giorni festivi ed orario notturno . La prestazione presso il privato risonanze ecografie mammografie ecc potrebbe avere costi inferiori rispetto a quelli della struttura pubblica Chiederei ai direttori generali se sono in possesso dei dati riferiti al guasto di macchinari ed ai giorni di non funzionamento quindi di impossibilità ad assicurare la prestazione e se conoscono nel dettaglio i costi sostenuti per le riparazioni e se i ritardi x dette riparazioni siano compatibili con il diritto alla salute art 32 Costo.che non puo’ venir meno per le prescrizioni di Circolari confuse e farraginose che mirano al finto risparmio;
    3) verificare se il ricorso al MEPA sia idoneo a garantire congrue effettive edefficaci prestazioni ed inpresenza di ritardi attivare procedure non di somma urgenza ma comunque in grado di coinvolgere soggetti in possesso di requisiti soggettivi strutturali e professionali
    Vigilare sulla corretta manutenzione e gestione dei beni immobili e del parco automezzi
    Vigilare sulle spese giornaliere sostenute dagli uffici di diretta dipendenza del direttore generale -amministrativo-sanitario ecc tutte spese preventivabili poiche’ non di carattere straordinario e/o che attengono direttamente alla salute del cittadino tipo spese per: hotel – aereo-ristoranti- cellulari – cancelleria- manutenzione di impianti della dirigenza arredi ecc ecc
    Sollevare dall’ incarico il personale medico che si vuole occupare di acquisto e gli impiegati che adducono il risparmio per avere espresso il diniego(spesso solo verbale)ad una richiesta di prestazione e/o per averla ritardata senza giustificato motivo.
    Basterebbe iniziare da cio’ per assicurare tempestività e trasparenza

    La bravura di chi scrive?
    Dov’è questa “eleganza” in questo articolo?
    Il signor giornalista Lei è un demagogo,che tra il serio ed il faceto, scrive un articolo che vorrebbe essere fare una denuncia.
    Ecco, questa è la nostra Sicilia, l’esempio è questo articolo, dove chi scrive cerca consensi,non fa denunce…..
    Meglio i Beati Paoli……

    Caro Roberto, leggo sempre tutti i tuoi articoli garbati, lucidi, basati sui fatti e, a questo proposito vorrei segnalarti un problema oggettivo, rappresentato dalla carenza di posti letto sia per acuti che per post acuti, che caratterizza l’attuale situazione della nostra regione. Gli standard secondo il DM 70/2015 prevedono che ci siano 3,7 posti letto/1000 abitanti: 3,0 per acuti e 0,7 per post acuti. In Sicilia questi numeri non sono rispettati essendo, secondo i dati OPENDATA 2017 pubblicati dal Ministero della Salute, rispettivamente 2,8 per acuti e 0,4 per post acuti. Togliendo le tre aree metropolitane, questi numeri si riducono ulteriormente nel resto del territorio siciliano, raggiungendo i 2,0 post letto per acuti e 0,3 per i post acuti. I pazienti siciliani fuori dalle tre aree metropolitane, avendo a disposizione ancora meno posti, principalmente per gli acuti, si riversano per ricoverarsi in città, anche per interventi minori, ulteriormente riducendo a cascata la recettività globale per l’assistenza in pronto soccorso e nei reparti di degenza. Identico fenomeno in uscita; essendo meno i posti letto post acuti, i pazienti non possono essere trasferiti in questo setting assistenziale, continuando ad occupare le degenze per acuti. In sintesi per riportare la media, a livello degli standard nazionali, dovrebbero essere attivati 2.650 posti letto, 1.100 per acuti e 1.550 per post acuti. Non mancano più medici, più infermieri, più sale di osservazione, mancano principalmente i post letto. Nessun Medico e Infermiere di pronto soccorso, competente, umano, disponibile, può arginare questa oggettiva carenza. Adeguare il numero dei posti letto agli standard ministeriali è quanto i cittadini dovrebbero chiedere e ottenere per facilitare il compito degli operatori e dell’intero sistema di dare risposte di salute, a chi si presenta in pronto soccorso; è ovvio che, per ridurre la pressione si dovrebbe agire anche a livello territoriale, coinvolgendo tutti gli altri operatori. Cominciamo da un dato assolutamente oggettivo e chiediamo di aumentare la recettività di posti letto; l’intero sistema migliorerà di conseguenza.

    La sanità palermitana è già collassata da tempo,direi da moltissimo tempo,gli infermieri e i dottori nn riescono a far fronte alle migliaia di pazienti e persone che si recano al pronto soccorso perché nn c’è più personale

    @ Nicolò
    E’ esattamente quello che avrei voluto dire della politica e sulla politica nel mio precedente post in testa ai commenti! E’ la politica il male, il marcio, il cancro che metastasizza tutti gli ambienti! E non se ne uscirà, mai, purtroppo!

    Quando stai male, non hai soldi e devi comprare le medicine, o ti duole un dito, la pancia, e in ultima analisi sei lucido e non sanguini, non devi andare al pronto soccorso! per questo esistono le guardie mediche o si aspetta al giorno dopo e si va dal medico della mutua, se non si hanno soldi si dichiara ISEE 0 e si ottiene la ricetta appropiata per non pagare. Ma no, la gente che vuole aspettare, informarsi o capire che fare? meglio ingolfare un pronto soccorso che serve invece per I traumi e per I casi piu’ gravi. La verita’ e’ che noi palermitani siamo una “razza” estremamente polemica e “lamintusa” ci piace in fondo poterci sempre lamentare ma non facciamo nulla per migliorare le cose. Poi che vi siano problemi alla base della gestione politica e anche da parte del personale e’ vero. Ma sul personale vorrei spezzare una lancia a favore, proviamo a starci noi per una settimana dall’altro lato della barricata, vediamo in che condizioni ci riduciamo dopo due giorni… e’ tutto un cerchio e dovremmo essere noi utenti a spezzarlo per primi.

    Ringraziare i governi che, in tutti questi anni , hanno mal gestito la sanità…

    Concordo sul fatto che manca il personale, ma manca anche la disponibilità dei posti letto, dove lo stesso personale del Pronto Soccorso, Osservazione Breve o di Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Urgenza, potrebbe trasferire i pazienti. Se i posti letto di degenza mancanti fossero attivati, almeno un fattore migliorerebbe; la necessaria conseguenza sarebbe l’incremento del personale anche nei reparti. A mio avviso, l’incremento del personale in area di pronto soccorso e accettazione, senza altri aggiustamenti che prevedano il trasferimento dei pazienti nei reparti, potrebbe non raggiungere il risultato voluto.

    Anch’io qualche giorno fa ho passato una notte al pronto soccorso di Villa Sofia. Non ho usato arroganza… ho subito in silenzio una notte intera accanto a mia madre.. ho subito in silenzio… ho visto di persone che lavoravano… ma non ho notato tutta questa passione.. ho visto confusione disorganizzazione e mancanza di assistenza.. non è stato così romantico… e come me credo l’abbiamo passata molti contribuenti ( ed il termine non è caso) che hanno subito in silenzio e solo per dignità non hanno fatto trasparire la propria rabbia per un diritto, per una prestazione ultrapagata… mi dispiace non è stata così romantica quella notte…

    Finalmente qualcuno che ha capito perfettamente qual’e’ il problema!

    Non stia in silenzio: vada a protestare in assessorato o in direzione generale, ci vada…

    sa una cosa? anche io ho passato notti in pronto soccorso per i miei affetti. Oltre quello che ha visto lei io ho pure visto mangiare pizza e panini sulle barelle, sporcare per terra, rompere le sedie, imbrattare i muri etc etc. Da acuto osservatore quale sostiene di essere penso non le sia sfuggito nemmeno questo. Buona serata.

    Tutto vero quello che riporta il dott. Puglisi, che pero’ ha a mio avviso parole troppo buone per le iene che dvrebbero piu’ propriamente farsi curare dal veterinario.

    I pronto soccorso sono pochi e vi si ricorre spesso perche’ non esistono quasi i presidi di primo intervento (le guardie mediche) e perche’ i medici di base sono scarsamente disponibili e quasi sempre sono chiusi dal venerdi’ alle 12 al lunedi’ alle 16.

    Magari se si finisse di ridurre i costi della sanita’ e si tornasse a darle un ruolo centrale nella spesa pubblica tutti ne trarremmo beneficio.

    Complimenti per l’articolo, tanto bello quanto tristemente vero. Sig. Kutra, molli il fiasco quando scrive.

    Sempre e solo di Villa Sofia si parla?

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Gli ultimi commenti su LiveSicilia

Io penso che la rappresentanza sia una cosa seria,e questi personaggi, lasciamo perdere il passato, non dicono nulla a proposito della riforma sullautonomia differenziata che penalizza la Sicilia, soprattutto per la sanità. Ma con che coraggio parlano? Non si rendono conto che non vota più nessuno!! Dovrebbero fare le barricate e invece, a roma, il loro schieramento di riferimento, cioè forza italia contribuisce a renderei siciliani, sempre più sudditi, e per curarsi, se hanno possibilità economica, possono andare al nord. Quello che lascia senza parole è il silenzio delle istituziono

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