PALERMO – “Questo diventerà un palazzo di vetro”. Giovanni Ardizzone si presenta con queste parole ai cronisti, nella nuova veste di presidente dell’Ars. Un’elezione sofferta, conquistata all’ultimo voto, a conferma di alcuni malumori nella maggioranza. Un clima che Ardizzone smorza con una battuta secca: “Partivamo da 41, e siamo arrivati a 46. Ringrazio i colleghi, ora sarò il presidente di tutti. Il portavoce dei novanta”.
Pacato, ma con le idee chiare, Ardizzone annuncia una “stretta” alle regole dell’Aula. Richiama la necessità di regole chiare: “Le sedute inizieranno a un orario preciso e termineranno a un orario preciso. Chi arriverà in ritardo, sarà punito”. Ed è questo il momento del suo discorso nel quale Ardizzone accenna a un sorriso. Per il resto, il successore di Francesco Cascio ha spiegato che una delle esigenze maggiormente avvertite dall’opinione pubblica, è quella della trasparenza. E da qui, il richiamo al “palazzo di vetro”, ma anche l’annuncio di alcuni interventi, come “la pubblicazione di tutti gli atti e i provvedimenti parlamentari”.
E ancora, qualcosa potrebbe cambiare anche nella busta paga dei deputati: “Mi atterrò al decreto Monti, senza discostarmi di un euro. Guadagneremo molto di meno? Non mi interessa. L’autonomia garantita dallo Statuto va richiamata per cose più serie, rispetto allo stipendio”. E a proposito di autonomia, ecco una battuta sul potere concesso al Commissario dello Stato di impugnare preventivamente le leggi dell’Ars: “Noi dobbiamo solo pensare – ha detto Ardizzone – a fare leggi ‘a prova di Commissario. Le impugnative rappresentano delle sconfitte per la politica’. E uno degli strumenti sarà quello di far lavorare tutte le commissioni, a differenza di quanto accadeva in passato, quando a lavorare era solo la Commissione bilancio, magari esitando leggi di spesa nottetempo. Questa prassi deve essere eliminata”.
Insomma: regole, regole, regole. Anche nella forma. Per questo, Ardizzone già in Aula aveva fatto riferimento alla necessità di indossare un abbigliamento consono: giacca e cravatta per tutti, insomma. Una “frecciatina” lanciata all’assessore Franco Battiato, giunto a Sala d’Ercole in tenuta un po’ più casual: “Certo – ha confermato Ardizzone – le regole valgono anche per lui. Ma oggi era la prima seduta, lo perdoniamo”. E a proposito degli esponenti del governo, Ardizzone ha aggiunto: “Dovranno essere presenti in Aula, a rispondere alle interrogazioni. Certo, in orari che verranno concertati. Così come saranno decisi e rispettati gli orari di inizio e chiusura della seduta”.
A proposito dei “mal di pancia” all’interno della maggioranza che avrebber acompagnato la sua elezione sul filo di lana, Ardizzone non ha fatto una piega: “Sono un avvocato, non un medico, ma so anche io che i mal di pancia possono essere curati. E sarà così. Intanto, sono felice di aver ricevuto il sostegno anche di amici deputati appartenenti ad altre forze politiche”.
Adesso, si inizia a lavorare sul serio: “Non dobbiamo dimenticarci – ha detto Ardizzone – che il nostro compito è quello di legiferare. Non possiamo più pensare di accettare acriticamente le direttive assessoriali. E le emergenze, oggi, son tante. Per questo, mi sono già detto disponibile a lavorare anche il 24 e il 31 dicembre”. Una frase che non sembra esattamente un antidoto per i… mal di pancia.