BAGHERIA – Sono giorni frenetici per la politica bagherese. Come se non bastassero le vicende acqua e rifiuti, con il Comune deciso a rompere i rapporti con Amap e a proseguire sulla sua strada nell’addio al Coinres, scoppia la polemica sul presunto conflitto di interessi dell’assessore all’Urbanistica Luca Tripoli, che però l’interessato smentisce categoricamente passando anzi al contrattacco: “E’ tutto in regola, si tratta di attacchi personali”. Una vicenda che tiene banco da settimane, raccontata in lungo e in largo dalla stampa locale, con le opposizioni sul piede di guerra e il sindaco Patrizio Cinque che difende a spada tratta il componente della sua giunta.
Il caso riguarda una concessione demaniale alla “Baia dei Ciclopi”, per la quale un cittadino, Gaetano Fabio Maggiore, presenta nel giugno del 2014 un’istanza di concessione per realizzare un’attività commerciale. A settembre dello scorso anno, però, la Regione risponde che, siccome c’è un’altra istanza presentata per la medesima area da Luca Tripoli, bisognerà andare a concorso. E il punto è proprio questo, secondo Maggiore: Tripoli ha presentato un’istanza e sottoscritto pareri tecnici mentre faceva già l’assessore, violando il comma 2 dell’articolo 60 dello Statuto comunale secondo cui ai componenti della giunta è fatto divieto “di esercitare attività professionali o di lavoro autonomo in materia connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite”.
Secondo Maggiore, che ha scritto una nota al sindaco, al segretario generale, al consiglio comunale e alla Regione, poco importa che l’assessore non abbia fatto nulla per avere un vantaggio, a valere è il conflitto di interessi di per sé. “L’assessore – si legge nella nota – pur avendo assunto l’incarico di assessore e nonostante avesse sottoscritto una specifica dichiarazione con cui attestava di aver interrotto il proprio rapporto professionale e la propria attività in merito a qualsiasi procedimento, ha mantenuto il proprio ruolo di tecnici progettista sino al 19 febbraio 2015”. Soltanto dopo avrebbe proceduto alla sostituzione con un altro progettista. Gli uffici dell’Urbanistica del Comune, inoltre, avrebbero rilasciato parere tecnico favorevole all’istanza dello stesso Tripoli.
L’assessore si è difeso a muso duro. “L’Ufficio Legale della Regione Siciliana ha redatto uno specifico parere nel quale ha escluso la sussistenza di qualsiasi irregolarità – ha scritto in una nota Tripoli – nessun conflitto di interessi sussiste perchè non è stato adottato alcun atto o omessa l’adozione di alcun atto. A dichiararlo è l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Siciliana, il quale, con nota 26039 del 24 dicembre 2014, in risposta al quesito posto proprio a seguito dell’istanza di rigetto da parte del signor Maggiore Fabio, preliminarmente rileva che la normativa sul conflitto di interessi non riguarda la fattispecie in esame. Non ricorre una situazione conflittuale in quanto il titolare di carica pubblica non interviene nel procedimento di competenza dell’Amministrazione regionale”.
Insomma, il Comune non ha parte nel procedimento e l’unico parere tecnico lo danno gli uffici, non la giunta. “Il Comune, peraltro, ha agito sempre e comunque in piena autonomia, attestando la conformità urbanistica in merito ad entrambe le richieste di concessione, lo stesso giorno ed entrambe con parere favorevole, senza che il ruolo ricoperto dal sottoscritto potesse in alcun modo favorire la mia posizione”. Tripoli replica anche all’accusa di aver violato il Tuel: “Ho cessato qualsiasi attività professionale dal momento dell’insediamento, e l’essermi limitato a trasmettere al Genio Civile una integrazione con i calcoli strutturali nel mio unico personale interesse non è attività di tipo professionale, se considerata nella sua episodicità”. Anche Cinque, proprio a Livesicilia, aveva risposto sul caso: “Trattandosi – spiega Cinque – di un procedimento che fa capo interamente alla Regione, non c’era la possibilità che l’assessore potesse in qualche modo influenzarlo. Presto pubblicheremo il parere e metteremo a tacere anche queste accuse”.
Tra le istanze giunte al Suap del comune di Bagheria ce n’è una, però, di ottobre 2014, con cui l’architetto Luca Tripoli (che all’epoca è già assessore), su incarico di un privato, trasmette una comunicazione di inizio lavori. “È in atto un attacco gratuito di tipo politico-personale, qualcuno scava nel mio passato professionale al solo fine di esercitare pressioni sul mio operato e su quello dell’amministrazione – continua Tripoli – non ho nulla da nascondere, la conclusione di questo procedimento viene riportata addirittura nella dichiarazione di obbligo di astensione degli amministratori pubblicata sul sito del Comune. La notizia quindi è pubblica già da quasi un anno. Ci si riferisce ad una pratica avviata molto tempo prima della mia nomina ad assessore, quando ero libero professionista e che ho concluso dichiarandolo pubblicamente”.
“La situazione che si è venuta a creare nella giunta di Patrizio Cinque a Bagheria – dice Maurizio Lo Galbo, vicepresidente del consiglio comunale di Bagheria- è sicuramente qualcosa di anomalo. Infatti dalle documentazioni prodotte si evince che l’Assessore Tripoli è in palese violazione dell’articolo 78 del Tuel comma 3 e dell’articolo 60 comma 2 dello statuto del Comune. Nello specifico, l’Architetto Tripoli ha svolto il ruolo di libero professionista e l’incarico di assessore, da giugno 2014 momento del suo insediamento fino a febbraio 2015, elaborando progetti da tecnico. Riteniamo – continua Lo Galbo- che buon senso ed etica politica avrebbero richiesto immediata sospensione della professione in itinere, sin dal suo insediamento, per evitare le situazioni di incompatibilità e conflitto di interessi che inevitabilmente si sono venute a creare. Quindi chiediamo pubblicamente, al sindaco Patrizio Cinque e al suo assessore, viste le carte che non lasciano dubbi ad ulteriore interpretazione, un sussulto di responsabilità, mollando la presa alla comoda poltrona, come atto dovuto nei confronti di una città che necessita trasparenza e chiarezza. Mi auguro che il Movimento Cinque stelle possa tramutare nei fatti ciò che predica a parole nei contesti dove non è in prima persona al governo”.
“Se i fatti sono accertati – e così emerge dai documenti – è inspiegabile come il Sindaco Patrizio Cinque del M5S non abbia in questi mesi ritirato la delega assessoriale all’Architetto Tripoli – dice Daniele Vella, della direzione regionale del Pd e presidente dell’associazione Sarà Migliore – la piena ed incondizionata copertura politica data dal Sindaco all’assessore è certamente grave, non ne capiamo il motivo e le ragioni ci risultano oscure. Non ci aspettavamo un passo falso del genere da quella che si autodefinisce l’Amministrazione dell’onestà. Abbiamo sempre sostenuto che nel settore dell’Urbanistica, così delicato e strategico a Bagheria, non fosse opportuno indicare un tecnico attivo nel territorio,opportunità avrebbe preteso una scelta più oculata. Avevamo comunque, con sforzo, creduto alla versione dell’assessore Tripoli il quale dichiarava di avere sospeso ogni attività privata e di essersi dedicato totalmente allo svolgimento del suo mandato. Non è così e oggi credo sia sotto gli occhi di tutti la necessità di un passo indietro e la necessità che il Primo Cittadino apra una crisi di giunta. La giunta 5 stelle si avvia a perdere un ulteriore pedina, dopo i 4 assessori già sostituiti e dimissionari, nell’interesse della Città è doveroso interrompere questo stillicidio”.