PALERMO – “Da quando sono presidente ho vissuto in un continuo clima di ‘mascariamento’”. Il governatore Rosario Crocetta ha parlato dal palco del Politeama di Palermo dove il “suo” assessore al Turismo, Michela Stancheris, ha aperto la campagna elettorale per le europee nella lista del Partito democratico. “Una candidatura – per Crocetta – fuori dalle logiche partitiche che le volevano imporre dall’alto”. Ma quello del governatore, in realtà, è stato un comizio servito a ricordare tutte le tappe della “rivoluzione” crocettiana, e nel corso del quale il presidente siciliano non si è risparmiato dal lanciare accuse.
“Questo è il governo che dal ’46 ha subito le battaglie più feroci – ha detto Crocetta – , una cosa indegna. Ci sono soloni della politica che hanno fatto due miliardi di deficit nei bilanci passati e che continuano a stare all’Ars da anni. Tutti loro mi attaccano, e io mi chiedo: non si sono accorti di niente? Noi facciamo politica di rigore, e loro ci criticano”. Ma Crocetta ha puntato il dito anche contro chi lo ha accusato di voler tagliare nella Sanità, chiamando in causa gli stessi componenti della sua stessa maggioranza: “I tagli nella Sanità? E chi li vuole fare? – ha chiesto Crocetta – io parlo di tagli agli sprechi, di lotta alla corruzione. Come i tagli sulla spesa farmaceutica: è mai possibile che a Messina ci sia la spesa più alta del mondo in acquisto di farmaci per l’osteoporosi? Abbiamo, invece, qualche sospetto che quei soldi se li siano fregati”.
Poi è tornato sulla Formazione: “Un affare – ha detto il presidente siciliano – da 350 milioni di euro l’anno. Io e l’assessore Scilabra, invece, abbiamo calcolato che si può fare Formazione, pagando tutti gli stipendi, con 120 milioni circa. E gli altri 200? Sono finiti nelle tasche della corruzione e di parte della politica, in mano a signori che non vengono neppure espulsi dai partiti…”. Che per Crocetta il modo migliore di far quadrare i conti sia la lotta agli sprechi non è una novità.
E a chi gli ha fatto notare che qualche “spreco” lo ha fatto anche lui – come ha fatto, ad esempio, il capo dell’opposizione Nello Musumeci, che è stato molto critico sulla decisione di noleggiare cinque blindate ad uso esclusivo del presidente – lui ha risposto: “Non sono un tipo da auto blu, piuttosto, mi piacerebbe andare in bicicletta. Ma a chi mi critica per le blindate, devo ricordare che io non sono sotto scorta perché presidente della Regione, ma perché sono tra le venti persone più minacciate d’Italia. Trovo osceno – ha continuato Crocetta – che si possa discutere sui soldi spesi per auto di sicurezza”.
Un clima di “continui attacchi”, quindi. Anche – e soprattutto – per “questioni politiche”, e che spesso si è fatto teso proprio all’interno della maggioranza del presidente della Regione. “Che motivo c’era – ha detto il governatore – di farmi cambiare gli assessori di un esecutivo che era legittimato dai partiti già all’inizio? Perché questo continuo attacco ai componenti della mia giunta? Mi criticano perfino perché sono in buoni rapporti con Confindustria, ma io veramente sono iscritto alla Cgil, per il resto parlo con tutti da presidente della Regione. E quando è stato necessario, ho fatto la lotta alla Confindustria deviata che ha lasciato morire Libero Grassi. Ma sulla lotta alla mafia non possono esserci divisioni”.
“Alle minacce ho quasi fatto l’abitudine anche quando ho ricevuto il proiettile da mitraglietta non mi sono preoccupato più di tanto. Ma quando è stato inviato un proiettile a Nelli Scialabra (assessore alla Formazione) ho pianto in solitudine. In quelle ore era in corso la trattativa con i partiti sulla giunta, si facevano i conti sui posti in giunta, e rabbrividivo di fronte alla assoluta indifferenza dei partiti rispetto a quanto era accaduto a Nelli”. Lo ha detto il governatore Rosario Crocetta intervenendo alla presentazione della candidatura alle europee di Michela Stancheris nella lista Pd isole. “Quando ho chiesto a Nelli di fare l’assessore – ha raccontato – ho rassicurato il padre, che avevo appena conosciuto, promettendogli che l’avrei protetta io sua figlia. Per questo ho pianto quel giorno in cui Nelli ha trovato il proiettile”.
In un teatro pieno, intanto, il pubblico delle grandi occasioni: in prima fila sedevano con Crocetta il senatore Beppe Lumia, l’assessore Nelli Scilabra, il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi e l’assessore all’Economia Roberto Agnello. In platea anche Fabrizio Ferrandelli, l’ex assessore Mariella Lo Bello e molti esponenti della maggioranza, soprattutto del Megafono. “Tra i candidati – ha detto la Stancheris – sono l’unica che sa dove andare a ritirare il pass appena arrivata, e non è poco: conosco il parlamento come le mie tasche. Sarò l’assessore di riferimento a Bruxelles, e a Rosario dico che se crede di spedirmi in Europa per liberarsi di me si sbaglia, perché io voglio restare qui”.