PALERMO – Non scioglie il mistero l’autopsia effettuata dal professore Paolo Procaccianti all’istituto di Medicina legale del Policlinico sui corpi di Giovanna Pecorella e la piccola Rebecca. Lo screening a cui i cadaveri sono stati sottoposti non ha infatti rivelato alcun dettaglio che possa già adesso far luce sulla tragedia avvenuta a Partanna Mondello, nell’abitazione al civico 10. “L’esame macroscopico non ci ha permesso di capirne di più – spiega Procaccianti – abbiamo quindi già prelevato i campioni per effettuare gli esami tossicologi ed istologici, dai quali scopriremo con certezza le cause della morte della donna e della bambina. Avremo i risultati entro sessanta giorni”.
Nel frattempo l’esame conferma che sui corpi non ci sono né segni di violenza, né bruciature: “Ma ciò non può farci escludere che si sia trattato di una tragedia dovuta alla dispersione di corrente elettrica, perché le cause di quest’ultima potrebbero essere rivelate dall’esame istologico”. Non è possibile escludere alcuna ipotesi quindi:tutte le piste restano aperte per gli inquirenti, che stanno proseguendo con le indagini per capire anche se qualcosa non ha funzionato nell’impianto della caldaia.
Quel filo esterno all’apparecchio che si trova vivino alla vasca da bagno, infatti, potrebbe avere sfiorato la giovane mamma, folgorandola. Rebecca potrebbe quindi esserle scivolata dalle mani, cadendo violentemente. Domani mattina, un nuovo sopralluogo della polizia e dei tecnici che controlleranno l’impianto, tenterà di fare venire a galla nuovi elementi.