L'avviso della protezione civile |Etna a criticità elevata - Live Sicilia

L’avviso della protezione civile |Etna a criticità elevata

Il vulcano siciliano non dorme da giorni e da martedì 5 marzo l'attività non si è fermata: il Centro funzionale centrale per il rischio vulcanico del Dipartimento della Protezione civile ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale dell’Etna.

INTENSA ATTIVITÀ STROMBOLIANA
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CATANIA – Dalla sera martedì 5 marzo, il nuovo cratere sul sud-est dell’Etna ha fatto registrare un’intensa attività stromboliana, concomitante all’attività eruttiva iniziata già nella tarda mattinata dal cratere di Voragine. Alle 23.11 l’attività vulcanica si è intensificata e ha portato, a partire dalle 00.10 di ieri, mercoledì 6 marzo, all’emissione di una significativa quantità di cenere nell’atmosfera che si è dispersa verso est/nord-est, in accordo con l’andamento del campo dei venti alle quote sommitali. L’attività vulcanica al nuovo cratere di sud-est, alle 00.19 è ulteriormente aumentata evolvendo in fontane di lava. Il fenomeno è stato accompagnato da una colata di lava che fluisce dalla base dello stesso cratere in direzione della Valle del Bove. L’attività di fontanamento è terminata intorno alle 2.00 di ieri.

Sulla base delle informazioni e degli aggiornamenti disponibili, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale dell’Etna, per i fenomeni di fontanamento e la presenza di colate laviche, mentre nei centri abitati sottovento potrebbero sussistere criticità legate alla ricaduta di ceneri vulcaniche, con possibili disagi anche alla circolazione stradale. In particolare, in concomitanza dell’evento, è stata segnalata la ricaduta di cenere vulcanica nell’area di Piedimonte Etneo (CT). L’attività dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa non ha subito interruzioni e al momento è regolare.

Il 1 marzo il Prefetto di Catania ha rinnovato e modificato l’Ordinanza che proroga fino al 4 aprile 2013 l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante sud oltre quota 2600 m (in prossimità della montagnola, nei pressi del cono del 2001) e sul versante nord oltre quota 2990 m (in prossimità di Punta Lucia). Il Centro Funzionale Centrale-Rischio Vulcanico continua nell’attività di vigilanza sul vulcano Etna attraverso contatti diretti con i Centri di Competenza e le strutture di Presidio Territoriale, che svolgono attività di monitoraggio e sorveglianza e supporto logistico-operativo.

(Meteoweb.eu)


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