Le amanti in mostra | al teatro di Ragusa - Live Sicilia

Le amanti in mostra | al teatro di Ragusa

Il Donnafugata
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RAGUSA – A pochi metri dal duomo di San Giorgio, lungo una stradina che dal corso centrale di Ragusa Ibla si intravede appena, sorge il mitico Teatro Donnafugata. Novantotto posti di capienza, è fra i dieci teatri più piccoli dello stivale. La chicca, che nulla toglie e anzi avvalora la magnificenza di questo scrigno, è di Luisa Vinci, la direttrice generale dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano, che dal 22 al 24 novembre porterà in scena al Donnafugata “Il barbiere di Siviglia”, l’incantevole melodramma di Gioacchino Rossini, nonché l’opera italiana più eseguita al mondo. Si tratta di una vera e propria appendice alla stagione teatrale che verrà inaugurata il 28 ottobre da Maria Amelia Monti e “La lavatrice del cuore”, opera diretta dal regista Edoardo Erba. Con tutto il dovuto rispetto per i sette appuntamenti del calendario ufficiale, “Il barbiere di Siviglia” rappresenta il momento più alto per notorietà e prestigio: “E’ un sogno che si realizza – ha spiegato in conferenza stampa Vicky Di Quattro, direttrice artistica del Donnafugata assieme alla sorella Costanza -. E’ un tassello che si aggiunge a un puzzle di cui andiamo parecchio orgogliose”.

L’Accademia Teatro alla Scala, che da più di duecento anni sforna ballerini, cantanti, scenografi e musicisti (attualmente conta 1500 studenti), sbarca in Sicilia grazie ad un finanziamento dell’assessorato regionale della Lombardia alla formazione. “È stato un impegno al quale mi sono dedicato con particolare cura affinché Ragusa, che è la mia città, potesse godere di uno spettacolo di altissimo valore culturale” ha detto Gianni Bocchieri, Direttore dell’assessorato lombardo. La Scala arriva al teatro di Ragusa Ibla con una rappresentazione “riadattata” del Barbiere: “E’ una versione pocket: senza orchestra, con il pianoforte e un numero più esiguo di cantanti rispetto all’originale – spiega la dottoressa Vinci -. Ci saranno, però, tutti i protagonisti principali del melodramma. Anche se non so dove li metteremo…”. Per capire quanto sia piccolo il palcoscenico basta tirare in ballo le misure del suo boccascena: 3 metri e 80. In quello spazio così ridotto, che per le sue dimensioni risulta persino più affascinante, verrà ricavata anche la buca d’orchestra: “E’ un regalo per nostro nonno che lo aveva sognato a lungo” fa sapere Vicky..

Tre giorni, e un centinaio di spettatori per volta, non possono esaurire la fame di una città che imparato, negli ultimi anni, a specchiarsi nel teatro e nella cultura. Le sorelle Di Quattro, assieme a Clorinda Arezzo, la responsabile delle relazioni esterne del Donnafugata, hanno deciso, per questo, di “sospendere” il tempo. Il 19 novembre, infatti, sarà inaugurata una mostra dedicata a un altro paio di celebri compositori, oltre a Rossini: Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi. Sarà a disposizione dei visitatori fino al 28 dicembre nei foyer del teatro.

Il filo conduttore de “La calunnia è un venticello” – è questo il titolo dell’esposizione – è l’amore. Quello clandestino, misterioso, travolgente che accomuna i tre: Rossini con Isabella Colbran, Bellini con Maria Malibran, che divenne anche la sua legittima consorte, e Verdi con Teresa Stolz. Saranno esposti alcuni dei costumi delle eroine del teatro di Verdi, prestati dal Teatro Accademia alla Scala, come un vestito indossato dalla Malibran, le sue scarpette o una stola ricevuta in dono dalla Scala; altri abiti di scena utilizzati per le opere di Rossini, prestati dal Teatro Massimo di Palermo e infine alcuni costumi delle eroine di Bellini provenienti a loro volta dal Teatro dell’Opera di Catania. “Anche stavolta cerchiamo di sfuggire ai luoghi comuni e superare noi stessi – dice con una punta d’orgoglio Costanza Di Quattro –. Per questo abbiamo deciso di non fermarci al semplice melodramma, ma di utilizzare la lente d’ingrandimento da un’altra prospettiva. Ci sforziamo di pensare che le esperienze sentimentali di questi compositori – che hanno dato attestazione, soprattutto Rossini, di cosa sia il maschio italiano – siano state spunto per la loro genialità”.

La rassegna sarà inaugurata dal musicologo Paolo Isotta, che terrà una conferenza sulle travagliate storie amorose dei protagonisti. “Avremo anche un pezzo inedito ed eccezionale – dichiara la Di Quattro – cioè un foglio di una partitura inedita e autografa di Vincenzo Bellini”. E non è finita qui. Sarà anche una mostra tecnologica: “Sbarcano per la prima volta in provincia di Ragusa gli art glass, cioè degli occhialini tridimensionali che aumentano, partendo da un oggetto reale, il senso della realtà. Per tutti coloro che vorranno sperimentarli, sembrerà quasi di avere un contatto fisico con i più grandi operisti della storia”.

La stagione del Teatro Donnafugata, dopo aver osservato con trasporto e incanto “Il barbiere di Siviglia” e il suo contorno, avrà anche la forza di sorvolarlo. Dei sette appuntamenti in agenda, va sottolineato quello con “Mimì, Volere Volare”, con Mario Incudine e con la regia di Moni Ovadia (presente alla conferenza stampa di ieri), in cui verrà riportato alla luce il repertorio meno esplorato della musica di Domenico Modugno. Ci sarà spazio anche per i bambini: la rassegna “Il Donnafugata dei Piccoli” – primo appuntamento il 27 dicembre con “Otello e lo Stregone” – è già in odore di tutto esaurito.


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