Fim Fiom e Uilm sono disponibili ad aprire una trattativa con la Dr Motor dell’imprenditore Di Risio pronto a rilevare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese ma pongono cinque condizioni: Stato e Regione investano parte dei fondi pubblici messi a disposizione nel capitale della nuova società; Fiat metta in atto un’operazione solidarietà accompagnando alla pensione i lavoratori che hanno i requisiti e si faccia carico delle procedure di cassa integrazione per tutti i lavoratori coinvolti nel piano; salvataggio dell’intero bacino compresi dunque gli operai dell’indotto; applicazione da parte della nuova società del contratto nazionale di lavoro ma anche degli accordi aziendali in modo che i lavoratori non perdano salario e anzianità. I cinque punti sono stati esposti dal leader della Fiom Maurizio Landini e dai segretari nazionali di Uilm e Fim Eros Panicali e Bruno Vitali all’assemblea degli operai Fiat e dell’indotto in corso davanti i cancelli della fabbrica, chiusa per lo sciopero dei lavoratori.
Landini ha esposto all’assemblea degli operai i contenuti dell’incontro di ieri al ministero per lo Sviluppo, fornendo i numeri del piano presentato dall’imprenditore Di Risio che domani sarà a Palermo per avviare il confronto con le aziende dell’indotto Fiat per valutare eventuali collaborazioni e per incontrare l’assessore alle Attività produttive Marco Venturi. “Al momento – ha detto Landini – non ci sono i margini per dare un giudizio. Porremo le nostre cinque condizioni all’incontro in programma lunedi” con Di Risio. Abbiamo di fronte un percorso che non si chiude ora e non è certo che si faccia un accordo. Il piano come è stato presentato non è sufficiente”. Panicali ha aggiunto: “Non abbiamo niente in mano ma abbiamo tante cose che, siamo convinti, dobbiamo conquistare”. Vitali ha sottolineato “la posizione unitaria di Fim Fiom Uilm che ci dà forza in vista della trattativa”. “Ma siamo delusi dal lavoro del ministero – ha proseguito Vitali – che ci ha portati fino a ottobre senza avere nulla. Il percorso è lungo e la Fiat deve rimanere in pista fino a quando non troveremo soluzioni condivise”. I sindacati non escludono nuove e piu” forti iniziative di lotta se dagli incontri della prossima settimana “non arriveranno risposte positive” rispetto alle cinque condizioni poste.