Le discoteche e la sicurezza. “Cercasi buttafuori, Palermo penalizzata”

Le discoteche e la sicurezza. “Cercasi buttafuori, Palermo penalizzata”

La penuria di addetti alla sicurezza nelle discoteche

“Abbiamo un problema di addetti alla sicurezza in discoteca, perché ci sono delle norme più stringenti, a Palermo, che ci mettono in difficoltà”. Vincenzo Grasso è il presidente regionale della Silb-Fipe di Confcommercio, il sindacato che rappresenta le imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. E’ anche un operatore nel settore delle discoteche, da molti anni. Il popolo della notte lo conosce benissimo e non ha fatto mai mancare la sua voce in difesa di una categoria, quella dei gestori, che si ritiene tartassata. Ora racconta un’altra vicenda, in un frangente in cui l’argomento movida è sulla bocca di tutti.

“Ci vogliono tanti buttafuori”

“Secondo le regole stabilite dagli organi competenti – dice Grasso -, nel caso specifico la questura, qui è necessario un numero di addetti alla sicurezza con parametri più alti del resto d’Italia”. Parliamo dei cosiddetti ‘buttafuori’, nel linguaggio corrente.

“A Palermo, l’anno scorso, c’erano cinquantacinque decreti prefettizi che abilitano alla professione, lo so perché ho fatto un accesso agli atti – incalza Grasso -. Ma consideri che, solo in città, le discoteche impiegano, complessivamente, più di 150 addetti. La quota è variabile: in alcuni locali è fissa, in altri dipende dalle presenze di clienti. Non bastando il personale locale, dobbiamo rivolgerci a società di Catania, della Calabria… Con costi che lievitano esponenzialmente. Come Confcommercio abbiamo organizzato pure dei corsi gratuiti e si sono presentati in pochi. Siamo penalizzati”.

Vincenzo Grasso

Come si diventa addetti alla sicurezza

Come si diventa buttafuori? Il presidente Silb spiega: “Chi è interessato deve affrontare un corso, con esame finale, in cui viene certificata la sua idoneità, che gli consenta di imparare tutti gli aspetti legali e amministrativi dell’incarico, oltre ad alcune tecniche di pronto intervento. Alla fine, in caso di esito positivo, la qualifica sarà riconosciuta, appunto, da un decreto prefettizio e si può cominciare a lavorare. Questo decreto dura due anni, è rinnovabile, però può essere revocato. I titolari di discoteche possono rivolgersi alle agenzie specializzate per assumere personale. Un buttafuori guadagna cento-centocinquanta euro e a serata, in media”.

“L’emergenza c’è o non c’è?”

Sono giorni di eventi tragici e c’è quasi sempre una discoteca, sullo sfondo, assorbita nelle notizie di nera. Rosolino Celesia ucciso a pistolettate in via Calvi, a Palermo, Francesco Bacchi morto dopo una rissa, a Balestrate. Sono notti difficili per il popolo della notte. “Qui ci vuole chiarezza sul punto dirimente – dice Grasso -. C’è o non c’è l’emergenza sicurezza? Le autorità ripetono sempre che, a Palermo, non stiamo peggio che altrove, ma poi si pensa a provvedimenti eccezionali come tracciamenti e controlli più serrati in discoteca, a carico dei titolari. Ripeto il concetto: c’è questa emergenza o non c’è? Se non c’è, siamo tranquilli. Se c’è, non possiamo risolverla noi, ma deve scendere in campo lo Stato”.


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