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Le pagelle: difesa distratta

Napoli-Palermo: le pagelle
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PALERMO
Amelia 5. Incolpevole sul primo gol. Resta a guardare per il resto della gara, fino al gol di Zalayeta sul quale appare in ritardo.
Cassani 6. Non sfonda a destra. Ma a differenza del suo dirimpettaio Balzaretti, non concede grossi varchi a Vitale. I problemi per il Palermo arrivano dall’altra fascia (dall’87’ Ciaramitaro sv).
Balzaretti 5. Imperdonabile l’errore in occasione del primo gol, che rappresenta la svolta della partita. Maggio lo aggira e riesce a crossare troppo facilmente.
Carrozzieri 5. Si fa bruciare da Hamsik sul primo gol. Poi si innervosisce e commette molti falli. Soffre anche nel finale, quando entra Pià. E con un errore innesca l’azione dello 0-2.
Bovo 6. Un po’ meglio del suo compagno al centro della difesa. Anche lui si fa ammonire.
Liverani 5,5. Da lui passano decine palloni. Ma di fronte si trova il muro del centrocampo azzurro. Dovrebbe accelerare il gioco, ma spesso lo rallenta.
Nocerino 5,5. Lui dovrebbe tamponare. Ma il Napoli si fa trovare tutto raccolto nella propria trequarti. Così prova a costruire qualcosa, senza combinare molto. (dal 75’ Migliaccio sv)
Bresciano 5,5. Un po’ esterno, un po’ interno. Dalle sue parti però, girano i giocatori più in forma del Napoli. Maggio e Blasi sono brutti clienti. Per l’australiano partita senza squilli (dal 78’ Mchedlidze sv).
Simplicio 6. Lui prova a fare qualcosa, cercando spesso le punte e portando avanti molti palloni. Soffre anche lui, però, la guardia di Blasi che non lo molla un minuto.
Miccoli 6,5. Non doveva giocare. Poi doveva giocare uno spezzone. Alla fine gioca tutta la gara. Ed è il più mobile in attacco. Una giocata bellissima nella ripresa, quindi l’esecuzione del penalty.
Cavani 5,5. Corre, svaria, si allarga. Ma non è mai pericoloso. Dà l’impressione di non essere né una punta centrale, né una seconda punta, né un esterno.
All. Ballardini 6. Prova a non rompere l’incantesimo, schierando ancora stesso schema e stessi uomini. Stavolta, però, gli errori individuali decidono la partita.

NAPOLI
Iezzo 6,5. Il Palermo tiene molto palla, ma non tira in porta. Quando ci prova Balzaretti, il portiere campano risponde da campione.
P. Cannavaro 6. Tiene bene sui tentativi di Miccoli, ma non è la sua serata più difficile.
Contini 6. Le punte del Palermo non lo impegnano più di tanto. Ma tiene bene la sua posizione e non commette errori.
Aronica 5,5. Tra i compagni di reparto, è quello che convince meno. Con un fallo di mano in area provoca il rigore per il Palermo e riapre una partita che sembrava chiusa.
Maggio 6,5. Decisivo. Con un’incursione da ala pura, sfonda dalla parte di Balzaretti e offre ad Hamsik il gol più semplice. Ma è utile anche in copertura (dall’89’ Mannini sv).
Blasi 6,5. Vero mastino napoletano. Reja lo piazza su Simplicio. Lui non si accontenta e pressa anche su tutti gli altri mediani rosanero (dal 67’ Pià 6. Nei pochi minuti in cui viene da Reja, pare fresco e pericoloso. Tra gli attaccanti del Napoli è il più simile a Lavezzi. Forse meritava la chance dal primo minuto).
Gargano 6,5. Giocatore completo. Rompe e aggiusta, facendo pressing a tutto campo e rilanciando l’azione dei partenopei.
Hamsik 7. Attaccante aggiunto, si fa trovare pronto sull’assist di Maggio. Ma quando serve ripiega a metà campo dove è utilissimo anche in copertura e ripartenza.
Vitale 6. Reja gli dà ancora fiducia, lasciando in panchina Mannini. E il giovane non lo delude con una partita attenta e precisa. Non impegna Cassani, ma non soffre gli inserimenti rosanero.
Zalayeta 6,5. Il panterone soffre per circa un’ora, quando è costretto a lanciarsi in improbabili contropiede dalla linea di metà campo. Ma alla fine è premiato. Per lui primo gol in campionato.
Denis 5,5. Reja sceglie l’attacco pesante, lasciando in panchina Pià. Ma per Denis una partita scialba (dal 46’ Pazienza 6. Il Napoli inizia la ripresa con sei centrocampisti dietro l’unica punta. Pazienza partecipa al gioco di rottura degli azzurri).
All. Reja 6,5. Esempio di umiltà. Decide di attendere il Palermo sulla propria tre-quarti, provando a ripartire in contropiede. Alla fine, il risultato gli dà ragione.


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