CATANIA – Nuccio Balbo è stato un esponente di peso del clan Cappello. Il ruolo di boss non lo ha mai avuto all’interno della cosca, ma i capi gli hanno affidato ruoli strategici e militari. Il suo nome è tornato alla ribalta ieri nel corso dell’operazione dell’Anticrimine e della Squadra Mobile che hanno portato a sequestra il patrimonio (illecito secondo la polizia) di Gaetano Nobile, nipote appunto di Sebastiano Balbo. In realtà si parla anche del fratello Aurelio Balbo, ma lo zio è deceduto qualche tempo fa. Morte naturale, va precisato. Tutti e due hanno avuto guai con la giustizia. Nel 2003 figurano tra i 26 indagati nella maxi operazione Murder che aveva fatto luce su una serie di omicidi commessi tra il ’92 e il ’97. Ma Sebastiano ha avuto problemi anche con gli stupefacenti.
Nuccio Balbo è fuori dal carcere. Ha terminato di scontare una serie di condanne. Il suo nome è comparso negli ultimi anni nei comunicati della Squadra Mobile, prima nel 2012 quando è stato catturato da latitante a Gravina di Catania e poi nel 2015 per un ordine di carcerazione per un residuo pena. Un anno e qualche mese, appunto. Ed è arrivata la scarcerazione.
I Balbo avrebbero la base operativa al Villaggio Santa Maria Goretti, nei pressi dell’aeroporto. Anche se in passato alcuni parenti abitavano al “Passareddu” (la via Poulet), il quartier generale dei Cappello a San Cristoforo.