SALEMI (TRAPANI) – Salemi è in preghiera ma anche in festa perché si tratta comunque di un evento. Nella Chiesa Madre è custodita una reliquia di Papa Giovanni Paolo II. Una ciocca di capelli conservati dopo un taglio fatto una settimana prima della sua morte, il 26 marzo del 2005. Ma anche un’immagine della Vergine Maria. Spesso Karol Wojtyla si fermava a pregare davanti all’effige. Domani reliquario ed immagine sacra potranno essere visitati nella Chiesa Maria Santissima della Confusione. La città è stata presa d’assalto dai fedeli che arrivano da ogni punto della Sicilia. L’accoglienza del Vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero conferma l’attesa e l’attenzione del territorio belicino: “E’ un privilegio particolare accogliere nella nostra Diocesi una reliquia di Giovanni Paolo II, il Papa che è rimasto nel cuore di tutti. Ciascuno ha una qualche ragione per sentirlo ancora così vicino, soprattutto i giovani ai quali egli ha dimostrato attenzioni ed affetto non comuni. I suoi gesti e le sue parole sono stati testimonianza di fede e di coraggio. Ha posto al centro del suo pontificato l’uomo e non ha avuto tentennamenti nel diffonderne diritti e dignità tutte le volte che essi venivano violati”.
Alle 18 si è svolta la Santa Messa in una Chiesa stracolma di fedeli. E’ invece prevista per le 21 una veglia di preghiera. La reliquia di Giovanni Paolo II è arrivata accompagnata dal direttore del Vatican Service News, monsignor Jarek Clelecki. Il Vescovo Mogavero ha voluto sottolineare l’impegno di Giovanni Paolo II contro il malaffare mafioso. “Noi siciliani – ha detto – dobbiamo essergli molto grati per il grido di ribellione pronunciato nella Valle dei Templi, il 9 maggio del 1993, contro i mafiosi e le loro nefandezze. Adesso che è nella gloria dei beati gli chiediamo di prendere a cuore la sorte dei nostri giovani, che stanno portando il peso più grave di una crisi che lo penalizza perché nega loro un futuro di speranza”. Salemi è l’unica tappa nella Sicilia occidentale per la reliquia di Giovanni Paolo II. L’iniziativa è dell’associazione culturale “Giovanni Paolo II – Progetti Umanitari”.