Legambiente: "Potenziare la raccolta rifiuti porta a porta in Sicilia" - Live Sicilia

Legambiente: “Potenziare la raccolta rifiuti porta a porta in Sicilia”

"L'Isola è lontana dalla soglia del 65% di raccolta differenziata"
L'INCONTRO
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PALERMO – In Sicilia 270 comuni hanno superato il 65% di raccolta differenziata e sono sempre più numerosi i comuni ‘rifiuti free’. Sono, invece, 70 quelli che nel 2022, hanno prodotto meno di 75 kg di rifiuti differenziati per abitante e sfuggono alle cicliche crisi dovute all’esaurimento delle discariche. Ad essere coinvolti sono oltre 2 milioni e mezzo di cittadini che, l’anno scorso, hanno consentito di superare in Sicilia il 50% di differenziata, arrivando al 52,8%. I dati sono stati diffusi da Tommaso Castronovo, responsabile economia circolare Legambiente Sicilia, nel corso della 6/a edizione dell’Ecoforum regionale sui rifiuti e l’economia circolare che si svolge ai Cantieri culturali alla Zisa.

“Una soglia ancora lontana dall’obiettivo minimo del 65% che doveva essere raggiunto 11 anni fa – ha rimarcato Castronovo -. Su di essa gravano, le performance delle tre città metropolitane Palermo, Catania e Messina, responsabili del conferimento in discarica di oltre il 50% dei rifiuti indifferenziati prodotti annualmente nella nostra regione. È necessario che queste 3 città efficientino, rapidamente, il loro sistema di gestione di raccolta – ha sottolineato – puntando all’adozione del sistema porta a porta diffuso in tutta la città, come ha fatto Messina a partire dal maggio 2021 e come sta facendo Catania da poco, e come deve fare presto anche Palermo”.

Per Legambiente, il ‘porta a porta’, in tutto il territorio italiano, “si è rilevato l’unico capace di consentire un rapido miglioramento delle performance di raccolta differenziata. Ma la sola raccolta domiciliare non è sufficiente di per sé a garantire la qualità necessaria e il raggiungimento dei nuovi obiettivi che puntano all’effettivo avvio di riciclo dei rifiuti raccolti”. La soluzione indicata da Legambiente è solo l’economia circolare. “la transizione verso l’economia circolare è un cammino, ma dovrebbe essere una corsa – ha spiegato Castronovo – purtroppo è ancora un cammino. È un cammino inarrestabile”.

Per ottimizzare l’aspetto economico – ha aggiunto Castronovo – è essenziale comprendere che il corretto ed efficiente impiego delle risorse umane è una delle chiavi per riequilibrare i piani economici e finanziari dei costi del servizio. Questo, a sua volta, può portare a una riduzione della tariffa a carico dei cittadini. Tariffa che deve passare dall’anacronistico e iniquo sistema di calcolo basato sui mq e sui componenti familiari, a un sistema puntale che si basi sulla effettiva produzione di rifiuti indifferenziati, consentendo di ristabilire una reale equità del costo del servizio in base al principio che chi inquina paga, e paga in base a quello che getta contribuendo, infine, a ristabilire la fiducia del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione”.


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