"Lei mi rifiutava", poi la violenza| Così è stata uccisa Elvira - Live Sicilia

“Lei mi rifiutava”, poi la violenza| Così è stata uccisa Elvira

Naili Moncef all'uscita dalla squadra mobile

La ricostruzione del delitto. E' la terza donna uccisa dal proprio compagno in Sicilia in un mese.

PALERMO – Era da pochi minuti tornata a casa dal lavoro. Erano quasi le 7 di stamattina quando nell’appartamento di via Antonino Pecoraro Lombardo si è verificata la tragedia. Alle spalle della stazione Notarbartolo, Naili Moncef, tunisino di 53 anni, ha strangolato con tutta la sua forza la moglie, con cui era sposato dal 2016.

E’ stato lui stesso a confessare tutto alla polizia. Ha coperto il volto della moglie con un lenzuolo ed ha chiamato il 113. Poco prima, in base a quello che ha raccontato agli investigatori e al procuratore aggiunto Annamaria Picozzi, aveva tentato un approccio sessuale con la donna, ma lei si era rifiutata. D’altronde, il rapporto con Elvira Bruno, che aveva 52 anni e faceva la badante, sarebbe stato in crisi ormai da tempo. Al punto che la moglie, che aveva avuto due figlie da un primo matrimonio, aveva chiesto il divorzio.

Un particolare che stamattina è stato confermato anche dalla sorella della vittima, a conoscenza della relazione ormai burrascosa tra i due. L’iter per la separazione sarebbe stato avviato un mese fa. Alle prime luci dell’alba, stamattina, l’epilogo di un periodo da incubo, avvenuto in un silenzio surreale. Nessuno nella zona ha infatti raccontato di aver sentito urla, nessuno sarebbe stato testimone di litigi particolarmente violenti.

Una coppia apparentemente serena, insomma, eppure le cose tra marito e moglie andavano male da tempo. Il medico legale arrivato oggi sul luogo dell’omicidio ha stabilito che la morte è avvenuta intorno alle 7,30. La chiamata del tunisino alla polizia è però arrivata circa un’ora dopo. Un arco di tempo in cui restano da accertare i movimenti dell’uomo, che agli inquirenti ha parlato di “un raptus di follia”. Secondo quanto accertato, Naili Moncef ha strangolato la moglie mentre la donna era in piedi, in camera da letto, lasciandola cadere per terra, dove i poliziotti l’hanno poi trovata.

L’uomo è stato interrogato per ore negli uffici della squadra mobile di Palermo, che ha poi lasciato intorno alle 20 per essere trasferito in carcere: è in stato di fermo per omicidio volontario aggravato da motivi abietti. E’ la terza donna del giro di poco più di un mese uccisa dal proprio compagno in Sicilia. I primi di marzo a Messina, a perdere la vita è stata Alessandra Musarra, 25 anni. E’ stata picchiata a morte e l’autopsia ha rilevato segni di uno strangolamento. Il fidanzato Cristian Ioppolo è accusato dell’omicidio, avvenuto nell’abitazione della ragazza. I primi di aprile, a Catenanuova, in provincia di Enna, Loredana Calì è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dall’ex marito, Filippo Marraro di 51 anni. Anche in questo caso la separazione era già stata avviata da tempo. L’uomo, dopo aver sparato, si è costituito.

 


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