L'era degli hikikomori | Vita da autorecluso - Live Sicilia

L’era degli hikikomori | Vita da autorecluso

Commenti

    Sette anni fa la mia bellissima figlia adolescente al mattino non volev alzarsi, non voleeva andare ascuola. Non capivo, era andta a dormire come sempr. poi una notte alzatami per caso, vedo la sua luce accesa filtrare. Chattava, col compter nascosto sotto le lenzuola. Sintetizzo la ” discussione”, non ha neanche promesso di non farlo più, andava avanti da mesi, ddi giornoera una zombie…
    Di mezzo un trasferimento, cambio di scuoal e di vita, e siamo sempre su un filo di rasoio.
    Grazie dello spazio

    Ho a che fare con un adolescente MUTO.
    ancora non sta sempre chiuso, ma poco ci manca. la scuola? se ne fregano. Che faccio? lo porto dallo psicologo e lo bolliamo da ora per disadattato.
    Maledetti computer.

    A causa di una nuova convivenza , gestisco, si fa per dire, il rapporto col figlio del mio compagno: a ben leggere questo articolo, presenta tute le caratteristiche di un hikikomori.
    Se provo a dirlo alla madre, negazione totale! La colpa è del padre che abbandona i figli e della sfasciafamiglie che sono io. Non sia mai che è un pò sua che lo piazzava davanti a tv e schermi vari per stare in pace. ma ora, a chi importa di chi è la colpa? certo non a un disgraziato che dovrebbe ballare dalla felicità e invece è solo e triste.

    gentile profe, grazie di parlare di un argomento scabroso, troppo scabroso per volere dire RIGUARDA ANCHE ME RIGUARDA MIO FIGLIO. Invece se ne deve parlare tanto, non ci si può sentire così abbandonati e non posso dare una risposta DASOLO, o una SOLUZIONE da solo. Grazie di nuovo

    Sono un padre di ragazzo isolato ” e sempre connesso”, non gli levo lo smartphone neanche per mangiare e neanche per dormire, non so che fa a scuola , quando ci va. E mi creda cara Alibrandi, che pure io mi chiuderei dentro quella stanza e poco ci manca. Dio mio come ci siamo ridotti.
    Se serve un contributo, posso dare la mia testimonianza, Nessuno mi aiuta.

    Come certamente sa chi ha scritto questo toccante articolo, secondo me i dati sono sottostimati perchè c’è un mondo sommerso di hikikomori o di ragazzi molto vicini ad esserlo. E la scuola che fa? il ministero della salute che fa ? ma dai, pigliamocela con i brutti e cattivi che è più semplice, forse sono loro che mandano questo strano influsso della peste della solitudine! Che mondo di m…..

    Dal testo, copio, bellissima immagine
    “La solitudine si espande come un contagio, e non è esclusivo appannaggio di chi vive da solo”.
    Ho vissuto in compagnia, ho vissuto da solo, e sempre mi sono sentito profondamente solo. Quel telefonino, beh, come descrive questo articolo, è la compagnia e anche il punto di contatto… e certamente non sono un adolescente e ho avuto, un tempo due genitori che si occupavano di me. E figuratevi questi poveretti, i ragazzi di oggi,

    Mi ritrovo molto in questa descrizione. Un articolo stupendo e che cercherò di analizzare affinché da fotografia della realtà possa diventare per tutti (non solo gli under 30) strumento di analisi e suggeritore di cammini interiori da intraprendere. Grazie Dott.ssa Rosamaria Librandi per questa perla in un oceano di spazzatura e grazie LiveSicilia

    Successo anche a me, uguale.

    Come alcuni dei commentatori, mi ritrovo in questa fotografia .
    Non c’è putroppo piu il cielo in una stanza, nemmeno un inferno ( troppa fatica!) ma c’è un limbo.
    Se qualcuno ricordasse la dottrina cattolica, nel limbo andavano i non battezzati che morivano piccoli. Ecco, putroppo questa mancanza di vita, è dentro la stanza,da cui uscire sarà difficile.

    Mio figlio studiava al classico, poi spalleggiato dalla madre mi disse, che ne faccio di latino e greco, meglio l’alberghiero… avevo sognato una cultura, che io avevo a via di sacrifici rubato, per lui, niente… famiglia in rotta, e non era ancora niente.. due anni dopo per il doploma ci avrei messo la firma, dato dieci anni di vita… sua madre alla tv lui al telefono. ok signori questa e la mia vita.

    Mi dispiace per la sua sofferenza; neanche si può dire che il male comune è mezzo gaudio.

    Vedo che sono in compagnia… nè questo mi fa meno triste o pià felice. quello che invece è sicuro che il punto affrontato è li come un bubbone. forse la gente si sveglierà quando avremo l’esercito dei morti viventi, che bellezza… ma docve siete educatori dei miei stivali, per parlare pulito…

    Problema serio e attualissimo.
    Ennio Tinaglia

    A proposito di scuola, ma le persone lo sanno che ci sono casi nei quali, se solo proviamo non dico a sequestrare, ma a PREGARE di spegnere i cellulari, i genitori minacciano?
    Se sono già loro ad avere sempre un cellulare in mano, ma che autorità possono mai rivestire?

    bellissimo articolo su un problema serissimo, trattato da altri in modo troppo paludato per arrivare ai genitori, la categoria che per prima va educata.

    sto fenomeno non mi spaventa, MI TERRORIZZA, ne vedo i segnali dappertutto tra bambini e ragazzi. la famiglia è la sola salvezza, ma bisogna essere uniti e forti nel dare altri interessi e attività alternative. grazie

    Mi dispiace constatare che piano piano stiamo tutti diventando hikikomori. Si è stanchi di condividere materialmente, stanchi di sprecare energie fisiche e morali per gli altri, stufi di “perdere” tempo nel cercarsi, nel trovarsi, nel faticare per gli altri…
    Cosa ci aspetta?
    Forse un amico robotico
    Non è la tecnologia che ci ruba agli altri.
    Siamo noi che ci rifugiamo nella tecnologia come via di fuga.

    I genitori non hanno potere
    gli insegnanti non hanno potere
    la scuola non ha potere
    le istituzioni non hanno potere…
    chi cel’ha sto potere? le chiavette usb???? ma mi facciano il piacere ci piace atutti e dico atutti che sia così, i bambocci governabili che non vanno piu nemmeno a votare

    Confermo, e fa il paio con la diseducazione che vede l’impossibilità, da parte dell’insegnante, di muovere qualsiasi rimprovero.

    ascolti, che gli insegnanti non hanno potere + verissimo,
    se poi è vero che a levarcelo sono i genitori, che i genitori non abbiano potere MI PARE OVVIO

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