Fabrizio Pregliasco, virologo diventato volto noto della Tv per via del Covid, continua a subire minacce, l’ultima intimidazione è un proiettile in una busta.
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con l’accusa di minacce aggravate e di detenzione di munizione. Alla luce di tutto questo, le autorità stanno valutando se predisporre o meno una forma di tutela per Pregliasco e per la sua famiglia.
Giovedì scorso “ero a lezione, l’ha presa un mio collaboratore e mi ha chiamato. Il timore era che all’interno ci fosse qualche sostanza tossica. Tant’è che è stata aperta coi guanti e le dovute cautele. Subito abbiamo contattato la digos ed è arrivata anche la scientifica – ha raccontato Pregliasco – Vogliono spararmi, alle gambe, a me e alla mia famiglia, perché promuovo la vaccinazione per i bambini. Mi hanno scritto nella busta che il proiettile è piccolo perché vogliono spararmi per ferire gravemente, così la sofferenza si prolunga. La minaccia era estesa a me, la mia compagna ed i miei figli. Io ho denunciato tutto, ovviamente, ma è surreale che in un momento come questo ci sia tutta questa acredine”.
Questo è l’ennesima minaccia che il virologo riceve, la prima nel 2020: “Da allora è stato un crescendo: accuse di ogni tipo, messaggi, chiamate di giorno e di notte, anche all’una, alle due, anonime e private al mio cellulare, qualche volta anche con numeri di telefono in chiaro che io ho sempre segnalato alla Digos”.
“Non so se mi metteranno sotto protezione, stanno valutando – ha dichiarato il virologo -. La scientifica stava analizzando se erano presente delle impronte. Certo è una cosa spiacevole. Questo episodio mi ha intristito molto, non me lo aspettavo dopo tutto il lavoro di prevenzione che ho cercato di fare. Si concludono così questi due anni di divulgazione, con un colpo alle ginocchia. Ma insomma, al Galeazzi me le possono sistemare”, ha cercato poi di sdrammatizzare.