PALERMO. Il 1° Febbraio 2012 chiudeva uno degli alberghi storici di Palermo, l’Hotel Ponte di via Francesco Crispi. Proprio a partire da questo albergo, l’avvocato Paolo Ponte diede vita ad una delle più grandi realtà imprenditoriali del settore turistico alberghiero, che raggiunse il suo apice negli anni 80/90. L’impresa alberghiera Ita spa, arrivò ad avere in organico nei vari alberghi circa 1.800 dipendenti. Da grande imprenditore quale era, Paolo Ponte riusciva sempre a riempire gli alberghi grazie alle iniziative, le idee e le capacità manageriali; diceva sempre: “I clienti si cercano, perché da soli non vengono”.
Alla sua morte gli alberghi di proprietà furono divisi tra i 4 figli. L’hotel Ponte, gestito dalla Sipat Srl, fu affidato a Marcella Ponte. Il 1° febbraio 2012, dunque, l’albergo ha chiuso i battenti ed i 22 dipendenti sono stati licenziati. A questo proposito le parole del Segretario Provinciale Fisascat Cisl, Pippo Chiofalo, che dichiara: “Oltre al danno anche la beffa, in quanto ad oggi i dipendenti, oltre ad avere perso dopo quasi 30 anni il loro posto di lavoro, non hanno ancora ricevuto alcuna delle spettanze di fine rapporto dovute. A partire da domani alcuni lavoratori si raduneranno per un sit-in pacifico a piazza Politeama, per ricordare che, chiuso l’Hotel Ponte, chi ci lavorava esiste ancora e possiede dei diritti”.
Ancora, la battuta del Segretario Regionale Fisascat Cisl, Mimma Calabrò: “Questa non è soltanto l’ennesima tragedia dell’occupazione. La chiusura dell’hotel Ponte rappresenta un duro colpo per l’economia palermitana, perchè si registra in un settore in cui dovremmo essere competitivi e su cui è necessario puntare per il rilancio dell’economia locale. Il settore turistico alberghiero deve essere il nostro fiore all’occhiello e l’intera Regione dovrà profondere intensi sforzi ed investimenti per fornirgli nuovo vigore. Il mio auspicio per gli ex dipendenti dell’hotel Ponte non è solo quello di ottenere le spettanze dovute, bensì quello di poter mettere il prima possibile le loro professionalità a disposizione di quell’imprenditoria sana che saprà fornire nuovo slancio alla nostra economia”.