PALERMO – “L’unica consolazione è quella di credere che Francesca sia già tra gli angeli del Paradiso”. E’ soltanto uno dei tanti messaggi rivolti al marito della 37enne che ieri ha perso la vita nell’incidente di via Sampolo. Giovanni Selvaggio, 46 anni, è sopravvissuto al terribile impatto tra il suo scooter ed un’auto, mentre la moglie, Francesca Lombardo, è deceduta durante un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Villa Sofia. Genitori di tre figli, erano sposati da diciotto anni.
La tragedia ieri pomeriggio, mentre Selvaggio stava accompagnando la moglie al lavoro. “Lavorava saltuariamente come collaboratrice domestica – racconta un amico di famiglia – entrambi si sono sempre dati da fare in ogni modo per non fare mancare nulla ai figli”. Un tragitto che ha riservato alla coppia una terribile trappola: all’altezza di via Saverio Scrofani lo schianto tra l’Sh 300 e l’autovettura li ha fatti sbalzare dalla sella e le ferite non hanno lasciato scampo alla donna. Nelle ultime ore tutti coloro che conoscono la coppia hanno affollato l’ospedale per far visita al 46enne – tuttora ricoverato, ma fuori pericolo – e dare l’ultimo saluto a Francesca, la cui salma è stata trasferita alla camera mortuaria.
Allo Zen, dove la donna abitava con la famiglia, è così un giorno di dolore. “Abbiamo trascorso momenti indimenticabili insieme – racconta Angela – lei era sempre disponibile, allegra. Una donna felice, una mamma amorevole”. “Una ragazza sempre piena di energia – aggiunge Caterina Buscemi – e grande lavoratrice. Questa tragedia, che ha già distrutto una splendida famiglia, ci priverà di una persona preziosa. Francesca era una persona speciale, non la dimenticheremo mai”.
Ed è un giorno di lutto anche per tutti coloro che in questi anni hanno lavorato con il marito: “Oggi in ufficio abbiamo il cuore spezzato – dice Manlio Pellegrino, collega di Selvaggio – siamo tutti vicini al nostro Jhonny. Ho in mente solo la bellezza, la dolcezza e l’educazione di Francesca che era il perno della sua meravigliosa famiglia. Veniva ogni giorno al dipartimento dei Beni culturali, dove il marito lavora. Ora possiamo solo cercare di dare forza a questa famiglia e di aiutare i figli”.