L'incompiuta dello svincolo Irosa - Live Sicilia

L’incompiuta dello svincolo Irosa

La storia di un appalto
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Cinquecento metri fra noi e la civiltà. Cinquecento metri di strada ancora da ultimare per convincerci che, almeno stavolta, viviamo in un Paese normale. Questa è la storia di un appalto pubblico fondamentale per chi vive e lavora sulle Madonie. Più precisamente, nei comuni di Blufi, Bompietro, Gangi, Alimena, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, Petralia Sottana e Soprana. L’appalto è quello per la costruzione dello svincolo Irosa, lungo la A19 Palermo-Catania. Un progetto cofinanziato dall’Unione europea. I lavori sono stati banditi a appaltati il 17 luglio del 2008 alla Ital System di Petralia Sottana. Diciassette milioni di euro per realizzare quattro chilometri e mezzo di strada, un viadotto e una galleria che consentirebbero ai residenti, ma anche ai mezzi pesanti che circolano per lavoro, di raggiungere le Madonie in una manciata di minuti. Il cantiere doveva essere ultimato nel luglio 2010. Di mezzo, però, ci si è messo il maltempo che ha bloccato un paio di volte i lavori. E soprattutto la burocrazia. Per completare i lavori manca un cosiddetto “rilevato”. Bisogna cioè alzare la sede stradale per ricongiungerla al viadotto, già ultimato come tutto il resto. L’intervento in origine era a carico del Comune di Petralia che ha dovuto passare la mano per mancanza di fondi. Nessun problema, vista l’importanza strategica dell’opera la Provincia di Palermo si è accollata le spese, bussando alla porta della Regione per i finanziamenti. Trovati i soldi, è necessaria una perizia di variante da parte dell’amministrazione di palazzo Comitini. La perizia non è ancora arrivata. E così i lavori sono fermi dell’agosto scorso.

L’imprenditore attende pure il pagamento di ottocento mila euro per lo stato di avanzamento dei lavori e il conferimento in discarica dei materiali di risulta. Mario Orlando è deciso a gettare la spugna. Da mesi è costretto a pagare le spese per un cantiere inoperoso. I mezzi sono fermi e non possono lavorare altrove. E’ stato pure costretto a mandare alcuni operai in cassa integrazione. Non è più disposto ad accollarsi i danni e minaccia la rescissione del contratto.

Chissà se lo rincuoreranno le parole dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Gigi Tomasino: “La perizia è stata approvata dalla giunta a dicembre scorso ed è ora al vaglio della ragioneria. L’Anas ha sbloccato dei soldi che ci doveva. E’ solo una questione amministrativa legata al patto di stabilità. Abbiamo sempre pagato gli stati di avanzamento con regolarità. L’impresa, che ha svolto un grande lavoro, è stata informata su tutti i passaggi. E’ vero, abbiamo un debito, ma non è una questione trascendentale visto le enormi difficoltà economiche in cui versano le pubbliche amministrazioni. La Provincia ha tutto l’interesse per concludere un’opera che sarà un fiore all’occhiello per la nostra amministrazione”.

Al netto dei tecnicismi del linguaggio, l’opera quando quando sarà ultimata? “Entro l’estate inviteremo Livesicilia all’inaugurazione”, garantisce l’assessore. Saremo lieti di percorrere quei cinquecento metri di strada verso la civiltà. Per evitare che sia un’altra eterna incompiuta.


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