30 Agosto 2015, 19:19
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PALAGONIA. “Il cellulare? L’ho trovato per strada e l’ho preso non l’ho rubato”. Nega così ogni addebito l’ivoriano di 18 anni (non 25 come in un primo tempo era stato detto) trovato in possesso del telefonino di Vincenzo Solano, ucciso nella sua villa di Palagonia con la moglie Mercedes Ibanez. Il migrante, arrivato nel Cara di Mineo nello scorso giugno, alla polizia che lo sta interrogando nel commissariato di Caltagirone afferma di essere innocente.
C’erano tracce di sangue sui vestiti in uso all’ivoriano i trovato in possesso del telefonino di Vincenzo Solano, ucciso nella sua villa di Palagonia con la moglie Mercedes Ibanez. Le hanno trovate gli esperti della scientifica della polizia di Stato. E’ in corso una comparazione tra queste tracce e il sangue delle due vittime. E le prove sarebbero inconfutabili.
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30 Agosto 2015, 19:19