Morto, all’età di 46 anni, l’ex motociclista spagnolo Jorge Lis. IL 46enne è morto di covid in terapia intensiva nell’ospedale La Fe di Valencia. Era ricoverato da 45 giorni e la storia di ‘no vax’ pentito aveva fatto il giro del Globo.
A rendere pubblica la storia, tramite una lettera, era stata la sorella Elena. L’ex pilota, come ha raccontato la familiare, ad inizio pandemia aveva un comportamento molto timoroso, ma con il tempo è diventato negazionista, fino a consigliare ad amici e parenti di non vaccinarsi.
Questo, però, fino al contagio e al conseguente ricovero. Dopo essere finito in ospedale l’ex pilota si è pentito. Lis, secondo quanto raccontato della sorella al quotidiano “Levante”, ha vissuto a lungo negli Stati Uniti sostenendo l’ex presidente Trump: “Lo sosteneva e la sosteneva la suadete politica, che difendono le teorie negazioniste. Una influenza tira l’altra, e un canale Youtube porta all’altro. E poi visse un inferno a causa della dipendenza da un medicinale, il Fentanil, per cui aveva una pessima opinione dell’industria farmaceutica“.
Pochi giorni prima del ricovero l’ex pilota ha scritto un messaggio alla famiglia: “In questa settimana ho avuto improvvisamente una delle mie più grandi lezioni di vita. Passare molto tempo sui social mi aveva radicalizzato all’estremo. Mi sarei dovuto vaccinare“.
Jorge Lis è stato vicecampione di Spagna nella categoria 125 cc nel 1996 ed era allenatore e manager di piloti Superbike. Le due ruote erano la sua passione: è stato lui a dirigere la carriera di Bernat Martínez verso il campionato nordamericano, si è occupato anche di guidare i giovani piloti e, quest’anno, è stato il manager del pilota sudafricano Steven Odendaal nella competizione Supersport del Campionato Mondiale Superbike.