CATANIA – Una smentita categorica. Enzo Bianco, lunedì sera ospite a #Cataniacittàmetropolitana, trasmissione di Radio Studio Centrale, smentisce categoricamente una candidatura del presidente dell’ordine dei medici, Massimo Buscema, a sindaco per la Lega di Salvini. Il rumor, apparso su alcuni giornali locali, tra cui Laspiapress, viene seccamente stoppato dunque dal primo cittadino. “Lo escludo categoricamente. Si tratta di una bufala clamorosa che non ha alcun fondamento – ha dichiarato il sindaco. Lui è impegnato nella sua attività professionale, come presidente dell’ordine dei medici – ha aggiunto – e, come privato cittadino, sta aiutando a sostenere una candidatura importante nella sua vita, che è quella della moglie, la consigliera Ersilia Saverino, che si ricandida con una lista che mi sosterrà”.
La lista è quella che fa capo al deputato regionale Anthony Barbagallo, al quale la consigliera comunale eletta nelle file del Megafono e poi transitata nel Partito democratico è legata da tempo. La formazione si chiamerà Catania Attiva e, oltre alla Saverino, dovrebbe contare i nomi dell’ex consigliere provinciale Giuseppe Galletta e del Responsabile provinciale dell’Organizzazione del Pd, Francesco Laudani.
Accanto alla lista riferimento di Barbagallo, dovrebbero essercene altre di provenienza democratica, anche se la futura composizione non pare ancora chiara. Potrebbe infatti non chiudersi quella dei piddiini di area Cgil per fare confluire gli uomini maggiormente radicati in quel che resta del partito e nel territorio in altre compagini. Non solo: i nomi circolati fino a oggi di Angelo Villari e Concetta Raia, potrebbero non esserci, e riemergere solo in caso di assessorato da assegnare, che potrebbe andare a una donna.
Dovrebbero poi prendere forma le formazioni riferimento di Luca Sammartino e Valeria Sudano, che conterebbero già numerose candidature. Forse troppe. Tanto è vero che alcuni degli uomini più vicini ai due, avrebbero deciso di fare un passo indietro e candidarsi al quartiere. I posti in Consiglio comunale, d’altronde, sono troppo pochi e i candidati con il sogno di uno scranno a Palazzo degli Elefanti decisamente maggiori. Resta poi di capire dove finiranno gli esponenti democratici della prima ora, che potrebbero riempire una lista piddina senza simbolo. Ma, anche in questo caso, i portatori di voti non dovrebbero esagerare, per evitare di soffiare il posto ai colleghi.
Insomma, la pacificazione di facciata emersa alla direzione di lunedì potrebbe rompersi in occasione del voto quando a contare sarà il superamento dello sbarramento e l’ottenimento dello scranno. E le anime del partito tornare a scontrarsi nella lotta fratricida che, al di là delle apparenze e della convergenza su Bianco, restano lontane dall’avere un obiettivo comune.