CATANIA. Lo diciamo subito. Senza pericolo di smentita. Quello contro il Torino sarebbe stato un match che il Catania avrebbe fatto suo senza colpo ferire. Forse senza nemmeno troppa fatica. Ecco, allora, che l’ingenuità di Lodi lasciatosi andare ad un gesto sconclusionato quanto ingenuo e finito col lasciare la sua squadra in dieci per più di ottanta minuti, ha mandato tutto a monte. Catania-Torino la si può spiegare essenzialmente così. La formazione granata è apparsa davvero poca cosa al cospetto di una compagine etnea che ha parecchio da recriminare per via di un penalty calciato da Bergessio sulla traversa e di una buona quantità di palle-gol divorate nonostante l’inferiorità numerica. Il Catania tocca quota 26 in classifica. Ma oggi il rammarico per i due punti che mancano all’economia della graduatoria rossoazzurra è davvero enorme.
Primo Tempo. Pronti, via e dopo nemmeno venticinque secondi la prima conclusione è di Almiron che manda a lato dal limite. Al 3′ Bellusci per Barrientos: incornata fuori misura. E’ il Catania a gestire il pallino del gioco. Incredibile sciocchezza di Lodi al 12′: fallo di reazione Meggiorini. Espulso. Meggiorni tocca da dietro il regista rossoazzurro che gli rifila uno scappellotto alla nuca. Rosso diretto di Bergonzi. Al 16′ grande intervento di Andujar che salva su una deviazione involontaria di Bergessio. Minuto 20, rigore per il Catania: Vives atterra Izco. Sulla battuta, clamorosa traversa centrata da Bergessio. E va ricordato, manco a dirlo, che il rigorista ufficiale è Lodi. Il Catania nonostante l’inferiorità numerica resta padrona del campo: al 26′ sventola di Gomez che Gillet salva in angolo. Al 39′ sono sempre gli etnei a sciupare: ottimo pallone dello stesso Gomez per Bergessio che ha un pessimo controllo al limite dell’area piccola e trova una conclusione smorzata dai difensori granata. Catania in dieci ma padrone del campo.
Secondo Tempo. Torino che rientra in campo più intraprendente con il Catania che, nonostante sia in dieci, tiene bene il campo. Al 7′, gran bella azione personale di Bergessio: sinistro ed altro miracolo in corner di Gillet. Tre minuti più tardi, prima vera palla-gol per gli ospiti con Bianchi che “appoggia” un buon pallone verso le braccia di Andujiar. Al 20′, sinistro a girare di Cerci che solo per questione di millimetri non pesca il jolly. Catania pericolosissimo al 27′: Gomez intercetta un buon pallone al limite dell’area di rigore ma perde il tempo per calciare e scarica allora sull’accorrente Castro che, però, “telefona” direttamente sulle braccia dell’estremo granata. Bergonzi (minuto 38) allontana, poi, dalla panchina Maran per proteste. Al 43′, brivido in area rossoazzurra con il neo entrato Verdi che con un sinistro di controbalzo spedisce di pochissimo a lato. Ad un istante dal triplice fischio finale, Bergonzi caccia anche il presidente Pulvirenti. Finisce qui. E può pure bastare.
CATANIA: (4-3-3) Andujar, Bellusci, Spolli, Legrottaglie, Marchese, Izco, Lodi, Almiron (st 36′ Salifu), Barrientos (st 47′ Capuano), Gomez, Bergessio (st 22′ Castro). A disposizione: Frison, Terracciano, Potenza, Rolin, Augustyn, Paglialunga, Ricchiuti, Doukara, Keko. Allenatore: Rolando Maran.
TORINO (4-3-3) : Gillet, Darmian, Rodriguez, Glik, Masiello, Gazzi (st 13′ Birsa), Basha, Cerci (st 36′ Verdi), Bianchi, Meggiorini (st 30′ Sansone). A disposizione: Gomis, Agostini, D’Ambrosio, Di Cesare, Caceres, Suciu, Brighi, Vives, Stevanovic, Sgrigna. Allenatore: Giampiero Ventura.
Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova.