Le grandi manovre sono già partite, in parallelo con la campagna elettorale. Di rimpasto di governo nel Palazzo si parla con sempre maggiore insistenza. “Si vota e l’indomani mattina si fa”, profetizza un pezzo grosso della maggioranza lombardiana. Possibile, anzi probabile. E sulla scacchiera in tanti stanno già muovendo i loro pezzi. Con tutte le incognite del caso. A partire dalla maggioranza che sosterrà il prossimo governo di Raffaele Lombardo. Se l’intesa con l’Udc si fa sempre più difficile, quella con Grande Sud al momento è in stand-by, dopo il riavvicinamento tra il governatore e Gianfranco Miccichè.
Il caso Costa a Palermo ha nuovamente divaricato le distanze tra i due e il futuro resta incerto. Anche se i colonnelli arancioni, Michele Cimino e Titti Bufardeci, non mollano il pressing su Miccichè per tornare in giunta. Ma Miccichè o non Miccichè, la compagine governativa dopo il voto sembra destinata a essere stravolta, in vista della lunghissima campagna elettorale per le prossime regionali che si aprirà una volta chiusa la pratica amministrative. L’era del governo tecnico volge al tramonto e in vista c’è una nuova giunta politica, con innesti di peso. A partire dall’Mpa. Sembrerebbe cosa fatta, per esempio, l’ingresso in giunta di Carmelo Lo Monte. Superate le incomprensioni con Lombardo, che avevano portato il big messinese degli autonomisti con un piede e mezzo fuori dal partito, oggi Lo Monte sembra destinato a subentrare a breve a Elio D’Antrassi all’Agricoltura. Nei corridoi dell’assessorato di via Regione Siciliana ormai non si parla d’altro.
Ma Lo Monte non potrebbe essere l’unico big Mpa a entrare in squadra. In vista della prossima campagna elettorale, Lombardo potrebbe piazzare un tris in squadra, privilegiando le grandi città. Per Catania il nome non potrebbe che essere quello di Lino Leanza. Per Palermo toccherebbe a Francesco Musotto, che però in questi giorni di campagna elettorale sembra essere rimasto vicino al candidato della prima ora Massimo Costa e non ha manifestato grande entusiasmo per la candidatura di Alessandro Aricò. Altro nome dato per certo in entrata è quello di Riccardo Savona, per Alleati per la Sicilia (da oggi Movimento popolare siciliano, tanto per non annoiarsi), partito più che vicino all’Mpa che conta su sei deputati all’Ars.
C’è poi il Pd, che potrebbe entrare con politici di peso. I nomi di cui si parla sono quelli di Antonello Cracolici e Baldo Gucciardi o Franco Rinaldi per la corrente Innovazioni.
Ovviamente, all’ingresso dei politici in giunta corrisponderebbe l’uscita di gran parte dei tecnici. Un posto è già libero, lasciato vacante da Andrea Piraino e in mano a Lombardo che detiene l’interim. Un’altra poltrona, con l’ingresso di Savona, la lascerebbe Uccio Missineo, assessore ai Beni culturali in quota Aps. I due tecnici di Fli potrebbero restare al proprio posto, pronti, come del resto Massimo Russo, a entrare nell’agone politico a tutti gli effetti. Quanto agli altri nomi si vedrà. E qualcuno già fa notare che ci sono ancora in ballo nomine pesanti, dall’Irfis alla Cga, poltrone prestigiose sulle quali si potrebbero smistare domani gli assessori tecnici di oggi. Il risiko del rimpasto, insomma, è appena cominciato e si giocherà su più tavoli.