Lo sciopero dimezzato. Cgil-Uil: "Sicilia tradita da Meloni e Schifani"

Lo sciopero “dimezzato”. Cgil e Uil: “Sicilia tradita da Meloni e Schifani”

La Cisl non c'è. I segretari di Cgil e Uil: "Rotta l'unità"
LA MANIFESTAZIONE
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PALERMO- Questo è l’annunciato venerdì 17 di uno sciopero generale nazionale contro la manovra del governo Meloni. Un giorno caratterizzato dalle polemiche. Cgil e Uil hanno indetto la manifestazione, la Cisl non partecipa. Dopo l’intervento del Garante, è scattata la precettazione che ha portato alla riduzione dell’agitazione dei trasporti da otto a quattro ore.

Ma è anche uno sciopero con ricadute non soltanto formali in Sicilia. C’è tanto di cui discutere. Dall’economia, alle condizioni della nostra sanità, al lavoro. Temi di tutti che, quaggiù, assumono una risonanza ancora più drammatica. Il rito della protesta prevede sit in in tutte le province. A Palermo si terrà, dalle 9.30, un presidio davanti all’Ars.

La Cgil: “Meloni contro la Sicilia”

Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, sottolinea quella che lui definisce ‘la ferita della precettazione’. “Questo strumento – dice – non era mai stato messo in campo così, come se si volesse procedere con una disarticolazione, con motivi risibili. Ci aspettiamo una partecipazione massiccia”. “Il governo Meloni – incalza Mannino – ha dimostrato di essere contro gli interessi della Sicilia. Ci sono fortissimi ritardi sul Pnrr, Palazzo Chigi ha sforbiciato risorse, l’autonomia, per come è stata concepita, si presenta fortemente penalizzante, il taglio del reddito di cittadinanza ha approfondito il dramma delle famiglie, non parliamo della sanità… Ripeto: questo governo non guarda al Mezzogiorno”.

“Schifani, così non va”

Poi, Mannino punta il dito verso Palazzo d’Orleans: “Abbiamo un presidente della Regione, ed è un disagio in più, che, quando va bene, non dice nulla, altrimenti applaude. Renato Schifani deve fare il governatore della Sicilia, non il militante politico del centrodestra. Così non va. La Cisl si è presa una grandissima e negativa, seppure legittima, responsabilità”.

La Uil: “Mai successo nella storia”

Analoghi sono i concetti espressi da Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia. “Mi preoccupa la precettazione, perché nella storia non era mai accaduto. Scontiamo un atteggiamento provocatorio. Il fine del governo è quello di dividere i lavoratori e ci sono riusciti, perché la Cisl ha rotto l’unità sindacale”.

“Sicilia, quadro sconfortante”

“Il quadro è sconfortante – aggiunge la segretaria -, specialmente in Sicilia, tra i guai della sanità, il lavoro che manca e il precariato. Sono stata, di recente, al convegno dei bancari. La desertificazione bancaria è un fatto assurdo e preoccupante, con gli sportelli che chiudono e la gente che viene mandata a casa a cinquant’anni e si trova in mezzo a una strada. In Sicilia c’è un governo assente, sdraiato sul profilo di Roma, attraversato da beghe politiche senza senso. E ci sono tanti giovani che emigrano e che possono soltanto sopravvivere”.

L’adesione della politica

Allo sciopero generale aderiscono Pd e M5s.Il Pd Siciliano aderisce allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil Sicilia contro le diseguaglianze sociali alimentate dal governo Meloni e da quello guidato da Renato Schifani. Un governo che non ha visione sullo sviluppo del Paese e che non investe a sufficienza sul lavoro e sull’istruzione, che in Sicilia vedrà il drastico taglio di fondi circa 100 istituti in meno”. Così il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo. “Una manovra economica – commenta Nuccio Di Paola, coordinatore regionale dei pentastellati – che ancora una volta prevede tagli e accentua diseguaglianze. Il Movimento 5 Stelle non può mancare a questi appuntamenti, dato che nasce proprio per contrastare le diseguaglianze sociali, dimostrandolo ogni giorno con azioni istituzionali e risposte concrete per i cittadini”.

Anche gli studenti in piazza

Anche gli studenti saranno in piazza per il loro sciopero. Il corteo parte da piazza Politeama, alle 9.30, e attraverserà le vie del centro storico fino a piazza del Parlamento. La manifestazione riguarda – secondo gli organizzatori – le condizioni gravi in cui versano le scuole, tra edilizia, trasporti e caro-libri.

QUI IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA


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