”Ci hanno tenuti in questura per più di sette ore senza mangiare e senza bere, separati in stanze diverse e guardati a vista. Ci hanno sequestrato documenti e cellulari, ci hanno fatto firmare un verbale senza rilasciarcene copia. In questo momento sono sotto indagine e non so neanche il motivo”. Si sfoga così Mauro Azzolini, 22 anni, studente universitario, uno dei sei ragazzi che ieri sono stati bloccati da agenti della Digos, durante un sit-in davanti il liceo classico Umberto di Palermo. Il presidio antifascista era stato organizzato dalla rete ‘Red block’, con una trentina di studenti universitari e medi che manifestavano con alcuni striscioni. ”La polizia ci ha detto che la manifestazione non era autorizzata, non c’è stato alcuno scontro con ragazzi di destra – riferisce Mauro Azzolini, figlio di Mario, giornalista della Rai e sindaco di San Mauro Castelverde (Pa) – Il presidio si stava svolgendo in maniera pacifica, siamo stati aggrediti in modo selvaggio, presi a calci e ammanettati solo perchè ci siamo rifiutati di consegnare volantini, bandiere e striscioni”. Molto turbato Mario Azzolini, esponente di Sinistra ecologia e libertà. ”Sto portando mio figlio al pronto soccorso dell’ospedale Cervello – dice – per accertamenti. Mauro ha il braccio tumefatto. I ragazzi sono stati aggrediti brutalmente, come fossero dei boss, mentre stavano manifestando”.
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