Lo strano caso della Palazzina Cinese|E' aperta al pubblico, ma sembra chiusa - Live Sicilia

Lo strano caso della Palazzina Cinese|E’ aperta al pubblico, ma sembra chiusa

la denuncia di una turista
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È già settembre ma i turisti non mancano a Palermo, specie quelli che non se la sono sentita di affrontare la calura estiva. Non solo chi va in spiaggia, ma anche qualcuno che non rinuncia a visitare i monumenti della città “tutto porto”.

Sono le undici però, e davanti alla Palazzina Cinese, nei pressi del Parco della Favorita, non c’è proprio nessuno. Voluta da Ferdinando IV di Borbone e restaurata alla fine del diciottesimo secolo, la Palazzina Cinese è rimasta abbandonata per 24 anni prima che si lavorasse ad un nuovo restauro per consentirne l’apertura al pubblico.

Ma Giulia, turista settembrina venuta da Lecco per visitare le vie di Palermo, davanti alla Palazzina Cinese trova un cancello chiuso, col la catena appoggiata, a sbarrarle la strada. Appeso c’è però un foglio, piastricciato da qualche correzione: indica gli orari di visita e indica anche che l’edificio dovrebbe essere accessibile. Ma in giro non si vede anima viva: nessun cartello, nessun tavolo, nessun depliant e nessuna guida. Quando Giulia sta per andarsene vede una signora uscire sull’atrio.

“Prego il cancello è aperto”, dice. Guardando meglio, la catena ne avvolge solo una parte. Salite le scale esterne che portano all’atrio, la ragazza riesce ad entrare. All’interno ci sono circa cinque persone, più o meno giovani: qualcuno telefona, altri sono seduti. Dipendenti? Avventori? Guardiani? Guide? Chi può dirlo. Anche qui nessun depliant, nessun libro; solo, finalmente, una scritta che recita: “Palazzina Cinese”. La signora sulla cinquantina che ha accolto la giovane si rivela però molto disponibile, e la accompagna per tutti e tre i piani della palazzina.

Tra il mobilio, ancora originale, la “tavola matematica”, sulla quale i piatti arrivavano attraverso un meccanismo di funi e pulegge perché nessuno, neanche i camerieri disturbassero il pasto del re. Poi un letto a baldacchino provvisto di ruote, perché il re potesse spostarsi supino da una camera all’altra. Prima di questo viaggio per le stanze regali, la signora premette però di non essere una guida, e non riesce a spiegare molto di più.

Dall’alto della palazzina, Giulia scorge anche un giardino all’Italiana, curato e pulito, almeno da quanto si vede da lassù. Da vicino, infatti, non l’ha potuto vedere: “Sulla strada, fuori, c’è un altro cancello all’ingresso – le dicono – C’è stato un periodo di ferie, ma adesso dovrebbe essere riaperto”. Giulia esce ma l’accesso è chiuso: niente giardino. Davanti all’entrata dell’edificio però, mentre sta per andarsene, vede che altri due visitatori stanno guardano oltre il cancello, perplessi. “Si può entrare – dice la ragazza –, non sembra, ma è aperto”.

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