“È stata una giornata complicata”, “Abbia pazienza, riprovi domani”, “Il presidente Rao non è in ufficio, provi a contattarlo telefonicamente”: è vero, quella di Italia Lavoro Sicilia, società partecipata della Regione, è stata una giornata difficile. L’azienda infatti era finita sotto i riflettori già diversi giorni fa, quando si era scoperto che aveva promulgato un bando per la creazione di mille nuovi posti di lavoro a tempo determinato e sotto forma di stage formativi presso aziende pubbliche o private. Per i fortunati vincitori del bando la retribuzione prevista sarebbe ammontata a 500 euro lordi al mese, per un totale di 960 ore lavorative nell’anno di assunzione. Il tutto finanziato da fondi comunitari. Al concorso avrebbero potuto accedere tutti i disoccupati e gli inoccupati di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Ad aumentare i punteggi in graduatoria dei singoli partecipanti al concorso, sarebbero intervenuti fattori come lo status di ex detenuto, o l’invalidità civile fino al 74%, o ancora un reddito annuo non superiore agli 8000 euro e altri ancora.
In merito alle mansioni che i vincitori del concorso avrebbero dovuto svolgere, sembra che non fossero previsti particolari requisiti: insomma, un bando finanziato con fondi pubblici e aperto a tutti.
Eccetto per il fatto che non a tutti era dato di venirne a conoscenza: il bando, infatti, ben visibile sulla home page del sito di Italia Lavoro Sicilia, non era stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
È stato proprio questo ‘dettaglio’ a far insospettire Pino Apprendi, deputato regionale nelle fila del Pd, che ha posto la questione all’attenzione del governatore Lombardo, chiedendo la sospensione del bando. Così è stato: dopo le dovute verifiche, Lombardo ha sospeso il concorso, proprio per il rischio che questo si rivolgesse a pochi e ben informati candidati, che avrebbero saputo dove scaricare i documenti necessari per accedere al concorso.
Intanto, però, da quando i riflettori si sono accesi sulla vicenda è stato boom di richieste da parte di un numero sempre più alto di candidati. Nell’arco della giornata, diverse volte abbiamo cercato di metterci in contatto con Pietro Rao, ex parlamentare Mpa e presidente di Italia Lavoro Sicilia, con scarsi risultati.
Rao ha sempre rimandato l’appuntamento telefonico, specificando tra l’altro in una delle telefonate, di essere appena arrivato in ufficio e aver trovato ad attenderlo gli agenti della Digos. Insomma, una giornata davvero complicata che avrebbe poi visto il presidente impegnato in diversi incontri nel pomeriggio. Chissà, magari domani avremo maggiore fortuna.